I prigionieri italiani dimenticati: quanti sono i “Patrick Zaki” nel mondo?

Il caso di Patrick Zaki sta dividendo l’opinione pubblica nazionale e internazionale, ma non è l’unico cittadino italiano detenuto in prigioni estere. Tutti i casi dei concittadini bloccati nelle carcere estere e le loro storie

E’ stato rinviato per l’ennesima volta l’udienza di Patrick Zaki, lo studente egiziano residente a Bologna. Nessuna assoluzione, dunque, ma solo un rinvio dell’udienza.

Il giudice, infatti, ha deciso di riaggiornarsi il 6 aprile. Una decisione, questa, che lascia presagire una speranza circa l’assoluzione del giovane attivista.

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Ma Patrick non è l’unico cittadino italiano ad essere attualmente bloccato in carceri estere, anche in stati golpisti, senza alcuna garanzia di liberazione o spostamento in Italia.

Sono persino 2mila i cittadini attualmente dimenticati nelle prigioni estere, come riporta Dagospia citando un articolo de Il Giornale. Vediamo alcuni dei casi più eclatanti che, tuttavia, non sono trattati dai media e sono per lo più sconosciuti dall’opinione pubblica nazionale.

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I cittadini italiani dimenticati nelle carceri estere

Marco Zennaro

Fra i casi di cittadini incarcerati ingiustamente all’estero quello di Marco Zennaro. Da metà giugno l’imprenditore veneziano attende un’udienza che sembra non arrivare mai.

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Zennaro è attualmente detenuto in Sudan in mano ai golpisti, e sulla sua testa pende l’accusa di frode per aver consegnato materiale elettrico difettoso. A muoverla è Abdallah Esa Yousif Ahamed, lo zio del generale Mohamed Hamdan Dagalo, lo stesso che ha partecipato in prima persona al golpe militare che ha portato alla caduta del governo.

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Ben 18 le udienze come i rinvii che portano a pensare che si tratti, in realtà, di un processo farsa.

E’ dal primo aprile dello scorso anno che Zennaro si trova bloccato in varie carceri del Sudan.

Enrico Forti detto Chico

Uno dei casi sicuramente più conosciuti è quello di Enrico Forti detto Chico. Il cittadino italiano si trova nelle carceri statunitensi da ben 22 anni con un ergastolo da scontare fino al giorno della morte.

Forti, ex produttore televisivo oltre che velista, è stato condannato per l’omicidio di Anthony Pike, da cui Forti, in quel momento, stava acquistando l’hotel Pikes.

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Tale omicidio sarebbe stato commesso, a detta dell’accusa, nel corso di un altro crimine, ossia mentre l’ex produttore stava tentando di truffare la vittima.

Nel 2000 arrivò la condanna senza possibilità di liberazione sotto cauzione, ma Forti si è sempre dichiarato innocente e vittima di un gravissimo errore giudiziario da parte delle istituzioni statunitensi.

Tantissimi i tecnici e i politici che si sono attivati per la causa di Forti, come la criminologa Roberta Bruzzone, secondo la quale l’ex velista è innocente.

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Il 23 dicembre dello scorso anno Di Maio che il governatore della Florida, Ron De Santis, avrebbe accolto con riserva l’istanza di Forti di potersi avvalare dei benefici previsti dalla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo, e dunque di poter essere trasferito in Italia per scontare il resto della sua pena.

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Anche molti personaggi dello spettacolo si sono esposti a sostegno di Chico.

I casi di italiani detenuti in carceri straniere in attesa di un verdetto e in condizioni disumane sono, però, tantissimi.

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“Più di 2mila, per la precisione, Prigionieri dimenticati, italiani detenuti all’estero tra anomalie e diritti negati”, come si legge nel titolo del libro di Katia Anedda riportato da il Giornale, la quale racconta 13 storie come quella di Patrick Zaki.

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