Ecco gli ‘insetti-zombie’: chi sono i terribili parassiti che si nutrono degli animali per riprodursi

Sul nostro pianeta ci sono degli animali che possiamo definire davvero spaventosi, non solo dal punto di vista della pericolosità, ma anche da un punto di vista fisico. E non stiamo parlando di animali come squali od orsi, ma di insetti.

Può sembrare strano parlare di insetti spaventosi, ma è proprio in questa categoria che possiamo collocare i cosiddetti ‘insetti zombie’. La definizione è ovviamente di fantasia, ma serve a indicare complessi sistemi di parassitismo.

Per spiegare meglio cosa sono nella realtà questi particolari insetti o parassiti, possiamo fare alcuni esempi. Uno dei casi più orrorifici e spaventosi è quello dell’Ophyocordiceps unilateralis, parassita che può attaccare animali come le formiche. 

Qui sotto potete vedere il video:

Questo Ophyocordiceps entra all’interno della formica attaccandone i tessuti molli, una volta all’interno del corpo invia dei composti chimici al cervello. Quindi il parassita piano piano uccide la formica e una volta che la sua riproduzione all’interno del corpo è completa gli esemplari parassitari escono dal cranio dell’animale.

Lo stesso processo avviene per un altro tipo di parassita ovvero il Nematomorpha. Questo parassita nasce dalle uova che si trovano tra le piante acquatiche, una volta usciti dalle uova si attaccano all’erba nei pressi dei fiumi.

Dall’Ophyocordiceps alla Nematomorpha, ecco alcuni esempi di insetti-zombie

Qui possono essere mangiati da vari animali, come ad esempio i grilli. Questo parassita si fa largo nel corpo del grillo, dove può crescere fino a due metri di lunghezza. Ma ovviamente per potersi riprodurre deve ritornare in acqua, così dall’interno del corpo costringe il povero grillo a ‘suicidarsi’ buttandosi in acqua.

Insomma, il processo di questi insetti-zombie è davvero spaventoso e degno dei migliori film dell’orrore e, in questo caso, non possiamo non ricordarci delle larve di mosche presenti sul set di ‘4 mosche di velluto grigio’ di Dario Argento.

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