Si oppone al governo di Zelensky, rischia fino a 15 anni di carcere: chi è Gleb Lyashenko

Aveva già fatto molto discutere la decisione di Volodymyr Zelensky di mettere al bando molti partiti di opposizione al governo ucraino. 

A quanto pare il presidente ucraino non ha intenzione di fermarsi qui. Uno dei principali oppositori di Zelensky, Gleb Lyashenko – blogger molto noto in Ucraina – è stato infatti arrestato a Leopoli. L’accusa nei confronti del blogger è di alto tradimento. Stando a quanto riportato dai siti locali, Lyashenko rischierebbe fino a 15 anni di carcere.

gleb lyashenko

Come precisato dal Kiev Independent, per gli inquirenti il blogger ucraino sarebbe stato utilizzato dai media di propaganda russi come “esperto politico”, a scapito degli interessi nazionali dell’Ucraina. La cauzione stabilita dai giudici per Lyashenko è di 136.000 dollari.

Sembra che tra le accuse rivolte a Lyashenko ci sia anche una frase scritta sul suo blog: “Per 8 anni la Russia ha chiesto e persino implorato l’Ucraina di cambiare rotta… L’Ucraina ha rifiutato per 8 anni – le parole contestate al blogger – Ed ecco il risultato”.

L’assassinio del giornalista italiano Andrea Ronchelli 

Un approccio, quello del governo ucraino, che molti non esitano a definire autoritario e non troppo differente da quello di Vladimir Putin. Il sito “Pressenza” ricorda l’episodio del giornalista italiano Andrea Rocchelli, assassinato in Donbass nel 2014 mentre tentava di documentare il conflitto in corso e in particolare le atrocità dell’esercito ucraino nei confronti della popolazione del luogo.

La prima versione, ovvero che Ronchelli venne assassinato da un colpo di mortaio partito accidentalmente (che avrebbe causato anche la morte di un giornalista russo, Andrej Mironov, attivista per i diritti umani), venne poi smentita da un disertore dell’esercito ucraino, che rivelò come l’ordine di sparare contro i civili arrivò da un suo superiore. Versione che venne poi confermata dal giornalista francese William Roguelon.

lyashenko

Proprio episodi come quello che vede protagonista il blogger Gleb Lyashenko, che rischia 15 anni di carcere solo per essersi opposto a Zelensky, lasciano molti dubbi sull’opportunità di assegnare il Nobel per la Pace al presidente ucraino, come suggerito e proposto da diversi politici europei.

Dal 2015 messo al bando il Partito Comunista d’Ucraina

In tanti fanno notare come il governo ucraino abbia un’impronta in realtà particolarmente autoritaria, molto distante dai principi e dai valori della Pace. Già dal 2015 si assiste alla messa al bando di forze di opposizione (socialiste, comuniste, pacifiste, per i diritti umani) ed è proprio da quell’anno che Zelensky ha imposto il divieto di ogni attività al Partito Comunista d’Ucraina, grazie all’approvazione di una legge che equipara comunismo e nazismo.

Gli undici partiti messi al bando il mese scorso sono invece ritenuti ‘filo-russi’ (ma anche euroscettici e antiliberali) dal governo ucraino. Tra questi ci sono anche ‘Piattaforma di Opposizione – Per la Vita’ e ‘Blocco di opposizione’, due forze politiche che hanno anche rappresentanza parlamentare.

La decisione della messa al bando di questi partiti politici è stata comunicata dallo stesso Volodymyr Zelensky tramite un videomessaggio, dove il presidente ucraino spiegava che “le attività di quei politici finalizzate alla divisione o alla collusione non avranno successo”.

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