Catherine Spaak e la nostalgia dei primi 2000: ricordate com’era il palinsesto di Rai 3?

La scomparsa di Catherine Spaak ha gettato un rinnovato interesse, si potrebbe dire nostalgico, sul suo programma televisivo Harem e la Rai ai tempi in cui si terminò la messa in onda. E voi, ricordate il palinsesto di quei tempi?

Con Catherine Spaak se ne va uno dei tasselli più importanti della storia televisiva italiana. La bionda conduttrice, di origine belga ma naturalizzata italiana, è stata ricordata a seguito della sua scomparsa soprattutto per la conduzione del programma televisivo Harem.

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Sono passati 20 esatti da quando il talk show, trasmesso su Rai 3, terminò. Era il 2002, un anno complesso per l’Europa intera.

Gli anni del disastro del G8 e della tragedia della Diaz, lo stesso in cui entrò in vigore l’Euro e, neanche a farlo apposta, lo stesso anno in cui il vertice NATO sancì l’adozione della dichiarazione di Roma, nella quale un incontro con la Russia sancì il superamento delle alleanze del secondo conflitto mondiale.

A maggio di quell’anno, sempre per una sorta di assurda coincidenza, Putin e Bush firmarono al Cremlino un trattato attraverso il quale si impegnavano alla riduzione dei rispettivi armamenti nucleari strategici.

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Ed eccoci 20 anni dopo con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la minaccia costante di un possibile ricorso alle armi nucleari e 20 anni esatti dalla fine di Harem.

Ma com’era il palinsesto Rai 3 a quei tempi? E come la politica influenzò quest’ultima?

Nostalgia canaglia: com’era il palinsesto Rai ai tempi di Catherine Spaak

In quell’anno a dirigere la rete venne chiamato Paolo Ruffini, già direttore di Rai 1 e Giornale Radio Rai.

Fra due indimenticabili trasmissioni impossibile non menzionare il debutto di Ballarò e dell’iconico programma satirico Il Caso Scafroglia, che sancì il ritorno in Rai di Guzzanti.

Fu proprio in quel periodo che venne cancellato Harem per lasciare spazio alla nuova programmazione, che vedeva il ritorno di Che Tempo che Fa, che ai tempi era condotto da Fazio e Ilary Blasi.

Mentre Report veniva premiato con la prima serata, un altro membro della famiglia Guzzanti torna in Rai. Si tratta di Sabina con il programma Raiot – armi di distruzione di massa, che suscitò un’ondata di polemiche spingendo la Rai a sospenderlo dopo solo la prima puntata.

Quell’anno la rete debutta con il suo primo reality, che finisce tuttavia in un fallimento. Si tratta di Super Senior, condotto da Pietro Sermonti, nel quale i concorrenti, tutti rigorosamente over 60, erano costretti a una convivenza senza guardare la televisione.

Quando la Lega influenzò il palinsesto Rai

In pieno governo Berlusconi il difficile rapporto fra politica e palinsesti si fa quanto mai evidente. Anche la Rai, come sempre, pur essendo TV pubblica non fu esente da tale fenomeno.

Ricordiamo, su tutte, una polemica che coinvolse proprio Rai 3 e riguardante l’influenza della Lega sul palinsesto.

Il 7 luglio di quell’anno, in tutto il Nord Italia, Rai 3 mandò in onda “Celtica 2002”, una kermesse paraleghista svolta a Courmayeur nella quale spadroneggiarono arpe e druidi, come riportato da vita.it.

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Mentre stavano trasmettendo una pellicola Totò e De Filippo, i telespettatori hanno subito l’interruzione del film per vedere, dal nulla, comparire l’annunciatrice: “per le regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia, in collegamento diretto con Courmayeur, trasmettiamo Celtica 2002”.

Ed ecco palesarsi un trionfale rito in cui cittadini di ceto medio con indosso kilt scozzesi impegnati in riti di fuoco, lotta con le spade al ritmo di musica celtica.

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