Vito e Virgilio, la futile ragione dietro la morte dei due giovani cugini lascia sgomenti | Ecco chi li ha uccisi

Emerge la sconcertante ragione per la quale i due cugini sono stati uccisi, e lascia sgomenti tutti. Ecco chi è il colpevole

Riteniamo che sia sgomento la parola giusta per indicare la reazione di tutti alla morte di Vito e Virgilio.

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I corpi dei due cugini sono stati rinvenuti senza vita lo scorso 22 giugno a Catania, precisamente nella frazione di Acireale.

Il movente dietro l’omicidio dei due giovanissimi, rispettivamente 31 e 30 anni, lascia davvero senza parole.

Ed emerge il responsabile della loro morte.

Vito e Virgilio, la futile ragione dietro la morte dei due giovani cugini. Ecco chi li ha uccisi

Sono gli investigatori a rivelare la ragione della morte dei due cugini.

L’ipotesi fin da subito più accreditata è quella che poi si è rivelata quella vera: i due parenti sono stati uccisi perché sorpresi a rubare qualche limone.

Ad ucciderli Giuseppe Battiato, un agricoltore del posto che avrebbe ammesso le sue responsabilità.

Il gesto è stato motivato dall’esasperazione vissuta, si legge su Il Mattino, per i continui furti nel suo agrumeto, che lo hanno spinto a fare il gesto estremo.

Le dinamiche sono ancora in fase di chiarimento ma si apprende con certezza come l’uomo si fosse appostato per scoprire i ladri, per poi aprire il fuoco contro i due.

Le vittime, Vito Cunsolo e Virgilio Cunsolo Terranova, vivevano a Librino, un rione popolare.

Sono stati i parenti  a lanciare l’allarme alle forze dell’ordine dopo il mancato rientro a casa dei due cugini.

Le forze dell’ordine si sono attivate immediatamente per le ricerche che, purtroppo, a fine giornata hanno avuto un tragico epilogo.

Sono stati infatti proprio i Carabinieri a scoprire i corpi dei due giovani cugini.

Nel momento del ritrovamento dei cadaveri ci sono stati fortissimi momenti di tensione.

La Procura di Catania aveva aperto un’inchiesta nella quale sono stati attenzionati vari proprietari della zona, di cui uno di loro in particolare, e di altre persone che ricoprivano, in passato, il ruolo di ‘guardiania’.

Alla fine le indagini hanno portato all’identificazione del reo e alla sua confessione.

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