Tragedia Marmolada, la testimonianza da brivido | “Grazie al mio angelo custode…”

La testimonianza di Sonia Bonizzi, l’escursionista che si è salvata per miracolo dalla tragedia della Marmolada. E intanto sale il bilancio delle vittime

Sono sconvolti, attoniti e sotto shock ma anche grati alla vita i testimoni, i sopravvissuti alla tragedia della Marmolada. Ma anche le potenziali vittime.

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Molti di loro hanno visto morire compagni di viaggio, amici o anche semplici sconosciuti sotto i loro occhi.

E sarebbe potuto succedere anche a loro stessi, se non fosse stato per una serie di fortunate coincidenze. Fra questi c’è Sonia Bonizzi, una degli escursionisti scampati alla tragedia per una serie di situazioni fortuite.

Una storia, la sua, che potrebbe essere definita un vero e proprio miracolo, perché è proprio dove si è verificata la frana che ha travolto gli escursionisti che la testimone si sarebbe dovuta trovare.

E mentre si ascoltano le testimonianze per tentare di avere più informazioni possibili, tutti gli sforzi sono concentrati sul recupero dei dispersi, che attualmente ammontano a 13

8, invece, i decessi appurati a questa mattina.

“Devo ringraziare il mio angelo custode”: la testimonianza di Sonia Bonizzi, viva per miracolo

L’istinto di Sonia le ha letteralmente salvato la vita, considerando che è proprio sulla Marmolada che la turista doveva dirigersi.

Si era recata ad Alba Canazei proprio con quell’intento, ma alla fine ha preferito non salire: “Oggi devo ringraziare il mio angelo custode”, ha infatti scritto su Facebook.

Ma come è andata?

Come spiegato dalla stessa Sonia quel giorno, date le temperature molto alte, le avevano sconsigliato di fare quel tipo di escursione lì.

“Già dal parcheggio, ad Alba di Canazei, si notavano le condizioni del ghiaccio”, ha spiegato la donna.

E ancora: “Un ghiaccio come mai si era visto prima. Non almeno in questa parte dell’anno. Di solito appare in questo modo a fine stagione. Guardando in alto, anche dopo la tragedia, la parte destra sembra poter venir giù. Infatti hanno chiuso tutto. Lo scorcio che si vede, in cima, è impressionante”.

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Alla fine la donna ha deciso di dirigersi verso Pian Fiacconi, e di essere riscesa a valle verso le ore 14 quando la tragedia era già accaduta.

Subito ho visto gli elicotteri. Tanti elicotteri. Ho pensato che potesse essere accaduto qualcosa di veramente brutto. Quando ho raggiunto il Rifugio Ciampac ci hanno detto se avevamo sentito cos’era accaduto”.

“Non posso che ripetere quanto ho scritto su Facebook, non mi va di parlarne troppo. Posso solo ringraziare il mio angelo custode”.

Alla fine per Sonia è andata a finire per il meglio, perché il sesto senso, prevalendo, le ha letteralmente salvato la vita.

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