Reazione a Catena, monta la protesta: Marco Liorni in difficoltà

Molti telespettatori hanno avuto da ridire sui social puntando il dito contro l’ultima slot del programma Rai, sostenendo che alle concorrenti in gara sia stato dato meno tempo del solito per risolvere l’enigma. Quanto c’è di vero in proposito?

Razione a catena è una game show in onda da anni su Rai 1, nella fascia oraria che precede il Tg1 della sera. Attualmente, e da 3 anni a questa parte, il format è condotto da Marco Liorni, molto apprezzato per il suo stile rilassante e fresco.

Proprio durante la puntata del 17 luglio, è montato un caso sul fatto che molti utenti abbiano avuto la sensazione che “Le giuste in tempo” (Gabriella, Martina e Antonella), siano state ostacolate dando loro meno tempo del previsto per indovinare la parola corretta, quindi permettendogli di vincere 13.550 euro.

Si è quindi sollevata una ridda di proteste sui social, mettendo in dubbio la regolarità del gioco.

A questo punto proviamo a capire quanto ci sia di vero in quello che è accaduto.

Cosa è successo veramente

La squadra campione de “Le giuste in tempo”, giunta al gioco la cui risoluzione avrebbe fatto vincere più di 13 mila euro, non è riuscita a superare la prova. La prima parola era infatti “Misura”, la seconda quella da indovinare, e la terza presentava solo alcune lettere: “Co …..e”.

Entrando nello specifico, nel regolamento del gioco la seconda parola deve essere un termine in grado di legare il senso di tutte le altre messe assieme. Non avendo idea della parola da scegliere, il trio di donne compra il terzo elemento: ovvero il termine “Sigillo”, propendendo quindi per il vocabolo “Corone”, mentre quello corretto era “Contatore.

E’ in questo frangente che molti telespettatori hanno avuto la sensazione che il tempo messo a disposizione delle tre donne fosse inferiore rispetto al previsto. Ma le cose sono andate davvero così?

In realtà Reazione a Catena è una trasmissione che va in onda registrata dagli studi Rai di Napoli. Rispetto alle esigenze televisive viene pertanto confezionata attraverso un “taglia e cuci”. Di conseguenza si presume che la squadra de “Le giuste in tempo” abbia in effetti avuto il tempo necessario per risolvere il gioco, ma che per esigenze di rete sia andato in onda un tratto in modalità tagliata, dando agli abbonati Rai a casa l’impressione di un trattamento iniquo.

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