“Il PD come un quadro di Van Gogh” | Ma il partito di Letta con chi si allea? Tutte le ipotesi

Dopo le dimissioni di Mario Draghi e la fine del terzo governo di questa legislatura, il Presidente della Repubblica ha stabilito che si tornerà a votare il prossimo 25 settembre.

Elezioni anticipate e ravvicinate, dunque, che costringono i partiti ad organizzarsi per farsi trovare pronti all’appuntamento elettorale. La situazione nel centrodestra sembra piuttosto delineata, con le tre principali forze politiche – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – pronte a formare una coalizione, anche se non mancano screzi e incomprensioni.

pd van gogh

Tutt’altro scenario invece nel centrosinistra, dove lo strappo decretato dal Movimento 5 Stelle, che ha aperto la crisi, viene visto come un tradimento da parte del Partito Democratico, che ora guarda altrove.

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha citato uno dei più grandi artisti della storia per indicare ciò che dovrebbe essere il PD da qui in avanti. “Vorrei che il Pd fosse come un quadro di Van Gogh, con la nettezza dei colori. È tutto chiarissimo e nell’insieme tutto bellissimo”, ha detto Letta nella replica alla direzione nazionale.

“Ci sono alleanze che siamo costretti a fare”: quali sono?

Poi Letta è sceso ancora di più nel dettaglio, precisando che stavolta i Dem non potranno contare su nessun aiuto miracoloso. “Noi ce la faremo solo se svilupperemo quello che siamo noi, non c’è nessun settimo cavalleggeri che ci aiuterà, che verrà da fuori a salvarci – le parole del segretario PD – O saremo noi convincenti o le elezioni le vincerà la destra. Facciamo fino in fondo questa scelta di orgoglio”.

Ma allora quali sono le alleanze che il PD è pronto a fare in vista dell’appuntamento elettorale del 25 settembre?

pd alleanze

Sempre nella replica data alla direzione nazionale in corso alla Camera, il segretario del PD Enrico Letta ha ribadito un concetto: “Il cuore del nostro progetto politico siamo noi ed è la nostra lista – afferma Letta – Poi ci sono delle alleanze che siamo costretti a fare dalla legge elettorale, ma i due livelli sono completamente diversi tra di loro”.

Ma cosa vuol dire? Se da una parte c’è chi spinge per ricucire i rapporti con il Movimento 5 Stelle, Letta non riesce proprio a digerire la scelta di Conte. L’idea del segretario PD è quella di costruire “una lista aperta, espansiva, di cui ho parlato con Roberto Speranza, coi socialisti, coi cattolici di Demos, e che vorrei fosse guidata da 100 mila volontari”.

Brunetta, Calenda e Di Maio ci sono, Renzi dubbioso

Il campo largo dovrebbe accogliere anche uno dei fuoriusciti da Forza Italia, Renato Brunetta, che parla di “unione repubblicana” che abbia come base “l’agenda Draghi”. Gelmini e Calenda sono sulle stesse posizioni, mentre Emma Bonino ha fatto sapere di aver avviato l’interlocuzione con il PD.

In più, i Dem dovrebbero poter contare sul sostegno di Luigi Di Maio e la sua nuova forza politica, Insieme per il Futuro. Freddezza, invece, da Sinistra Italiana e anche da Matteo Renzi, che ha rivendicato la necessità di costruire alleanze “sulle idee” e non “sulle simpatie o antipatie”.

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