Uno sportivo colonna di una nostra Nazionale ha ricevuto, per Natale, una banana marcia. La situazione si è resa insopportabile: ecco cos’ha detto
Lo sport è uno degli ambienti in cui i valori di solidarietà e correttezza dovrebbero essere più forti. I bambini, infatti, vengono indirizzati a fare sport di squadra sin da piccoli anche e soprattutto per imparare a fraternizzare anche con gli avversari e per imparare a distinguere la partita dalla vita: se si è nemici in campo, non significa che lo si è nella vita.
Se questo vale per gli avversari, tanto più è forte con i propri compagni di squadra. Si pensi per esempio al calcio: in questi giorni, in cui tutto il mondo dello sport sta piangendo Sinisa Mihajlovic, compagni e avversari tutti si stanno stringendo attorno alla famiglia. Questo è ciò che lo sport dovrebbe essere, prima di tutto: correttezza e rispetto.
Un famosissimo sportivo, però, ha vissuto un’esperienza decisamente diversa. Per Natale, infatti, ha ricevuto una banana marcia all’interno di un sacchetto: ecco di chi si tratta e cosa è successo.
Cherif Traoré lo denuncia su Instagram: banana per Natale
Protagonista di questa triste storia è Cherif Traoré, pilastro della nazionale di Rugby. COn i propri compagni di squadra, Cherif ha preso parte al Secret Santa, in cui ognuno fa un regalo a un altro giocatore, in totale segreto: ognuno apre quindi un pacchetto e non saprà mai chi è stato, a farglielo. Il classe 1994, quando è arrivato il momento di scartare il suo regalo, ci ha però trovato una banana marcia avvolta in un sacchetto dell’umido. Se, al momento, la reazione è stata pacata, di notte è emersa tutta l’amarezza.
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“Non ci ho dormito la notte, ha fatto male vedere quelli che ridevano” ha scritto sul post di Instagram in cui ha voluto denunciare il fatto. Immediatamente è arrivata anche una nota del club, che condanna apertamente ogni forma di razzismo. Sebbene Traoré si dica abituato a queste situazioni, poiché nella vita ha dovuto fare i conti con il razzismo, la sofferenza si fa sempre sentire: “Mi sono dovuto abituare a dover fare buon viso a cattivo gioco (…). Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall’Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all’interno di piccole realtà, e questa volta voglio dire la mia” ha poi scritto, senza mezzi termini.
Ad esprimere solidarietà al rugbista anche il Milan, che su Twitter condanna apertamente il gesto e spiega che rompere il silenzio su questi atti di razzismo è il primo passo per combatterlo e condannarlo.
Rompere il silenzio è il primo passo per combattere i pregiudizi. Caro Cherif, ti siamo vicini. #WeRespActhttps://t.co/rhEpzzHu8T
— AC Milan (@acmilan) December 21, 2022
Un Natale che inizia con molta amarezza, per Traorè: chissà, però, che il suo gesto e la sua condanna possano aiutare chi vive le sue stesse situazioni ad alzare la voce e a difendersi.