Domande e risposte sul nuovo ceppo di coronavirus: facciamo chiarezza

Domande ma, soprattutto, risposte sulla nuova variante del covid-19 per fare una volta per tutte chiarezza sul ceppo che fa paura a tutta Europa

Dopo l’annuncio della diffusione in Inghilterra, ma non solo, di una nuova variante di coronavirus che a detta di alcuni esperti sarebbe più aggressiva, facciamo chiarezza sui dubbi che stanno assalendo tutta la popolazione, in questa fattispecie italiana, soprattutto dopo la notizia di un caso a Roma che sarebbe stato contagiato dal nuovo ceppo virale.

Perché si diffonde così velocemente?

Una delle domande più frequenti a seguito delle dichiarazioni fatte dall’Oms riguarda la maggiore velocità con la quale questa variante si diffonderebbe rispetto ai ceppi fino ad ora individuati. Perché è così? Gli scienziati ritengono che questo nuova tipologia di virus sia maggiormente contagioso di altri a causa di una mutazione della cosiddetta “proteina spike”, quella che in sostanza aiuta il virus ad attaccarsi alle cellule umane. Stando alle dichiarazioni di alcuni degli esperti inglesi che stanno analizzando il ceppo, quest’ultimo avrebbe fino al 70% di diffusione in più rispetto a quelli già noti, il che significa che aumenterà l’Rt, ossia il numero medio di persone che ogni singola persona infetta è in grado di contagiare: attualmente si stima che l’Rt possa essere fino a 0,9 volte superiore rispetto al ceppo ‘classico’.

Il nuovo ceppo covid mi farà ammalare di più?

Stando alle primissime ricerche, fortunatamente la risposta a questa domanda è negativa. Al fine di evitare allarmismi, va chiarito che dal 2019 ad oggi le varianti del virus sono state già numerose: non è dunque raro che ciò possa accadere. Il punto è un altro: se da un lato il ceppo non risulta essere più aggressivo, il fatto che contagi di più implica che esso possa far finire più persone in ospedale. Non possiamo però ancora trarre conclusioni certe: la diffusione della nuova tipologia di virus è iniziata da troppo poco per stimare con esattezza quanto possa essere rilevante l’aumento di mortalità, come ha riferito lo stesso Boris Jhonson.

Il vaccino sarà comunque efficace?

La posta in gioco più alta è indubbiamente questa: l’efficacia del vaccino rispetto al nuovo ceppo covid. Secondo il segretario alla sanità inglese Matt Hancock è “altamente improbabile” che la nuova variante riesca a bypassare l’effetto del vaccino. Il farmaco, infatti, produce anticorpi contro varie parti della proteina Spike, per cui alcune mutazioni di quest’ultima non dovrebbero essere in grado di annullare in toto il vaccino. Il vaccino, comunque, potrebbe smettere di funzionare nel tempo man mano che si verificano più mutazioni, come avviene ogni anno con l’influenza.

Esiste solo in Inghilterra e dove è stato il primo caso?

Come è stato già dimostrato dall’Oms, questo nuovo ceppo non è presente solo a Londra e in Inghilterra, anche se la stragrande maggioranza dei casi si trova lì. Questa nuova variante è stata identificata per la prima volta a metà ottobre da un tampone prelevato a settembre nel Kent. Questo rende ampiamente condivisibile l’ipotesi che esso possa essere in circolazione da molto prima, magari fra persone che, semplicemente, non hanno effettuato tamponi. Le domande sono sorte dopo che virologi e biologi hanno notato che i casi nel Kent aumentavano in modo esponenziale e molto velocemente, giungendo a diffondersi fino a Londra e in alcune parti dell’Essex.

Come sconfiggerlo?

Fondamentale, ora più che mai, è il rispetto delle norme sanitarie già in vigore: distanziamento, igiene delle mani e utilizzo di mascherine. Non resta che aspettare l’esito degli studi dell’impatto del nuovo ceppo sui pazienti. Attualmente è in mano al Public Health England di Porton Down l’analisi delle conseguenze di questa tipologia virale.

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