Maria Chindamo, le angoscianti rivelazioni degli ex mafiosi: “Uccisa e data in pasto ai maiali”

Una donna è stata assassinata e data in pasto ai maiali dopo aver rifiutato di cedere la sua terra a un vicino che aveva legami con un clan mafioso.

Maria Chindamo, imprenditrice di 42 anni, residente in Calabria, è diventata l’ultima di una lunga fila di persone scomparse senza lasciare traccia. La donna è sparita il 6 maggio 2016 dalla sua fattoria nel comune di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia.

Sono emerse nuove rivelazioni da parte di alcuni noti ex capi mafiosi, che hanno affermato di essere a conoscenza degli eventi che hanno portato alla morte di Maria Chindamo. L’imprenditrice sarebbe stata “rapita e poi uccisa”.

Antonio Cossidente, un ex mafioso che oggi collabora con la giustizia, ha affermato che l’omicidio della 42enne è stato eseguito da una figura influente nel mondo della ‘ndrangheta calabrese.

Cossidente ha detto di aver avuto le informazioni da un giovane membro della ‘ndrangheta che aveva conosciuto in carcere, Emanuele Mancuso, oggi non più legato alla criminalità organizzata.

Schiacciata con la trebbiatrice e data in pasto ai maiali

Maria Chindamo sarebbe stata trascinata con la forza in un furgone, portata in una fattoria, uccisa e poi gettata nel terreno. Ma la furia dei mafiosi non sarebbe finita qui: la 42enne è stata anche schiacciata con la trebbiatrice e poi data in pasto ai maiali, stando a quanto riferito da Cossidente.

Salvatore Ascone, detto Pinnolaro, è stato arrestato nel 2019 come parte dell’indagine sulla morte di Chindamo ma successivamente rilasciato. Avrebbe legami molto stretti con il clan Mancuso.

La scomparsa della proprietaria terriera è avvenuta appena un anno dopo il suicidio di suo marito.

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