La statua gigante di un gorilla per fermare il coronavirus. Il villaggio giapponese si affida alla superstizione

In tutto il mondo la lotta al coronavirus procede con mascherine, distanziamento sociale, igiene accurata e ora anche con i vaccini, che dovrebbero aiutare a stroncare definitivamente la pandemia.
Tuttavia, in un villaggio giapponese, c’è anche chi si affida alla superstizione. La popolazione locale ha infatti costruito un gigantesco gorilla fatto di acciaio e paglia che dovrebbe fungere proprio da “scaccia-Covid”.
Gli abitanti del villaggo di Chikuzen, nella prefettura di Fukuoka, sud-ovest del Giappone, hanno impiegato in tutto due mesi per costruire questa statua, che appare anche molto realistica. 
Il gorilla, caratterizzato da occhi che si illuminano di rosso nelle ore notturne, è alta ben sette metri. La struttura è stata chiamata “Giant Straw Scarecrow Gorilla: Proud Gorilla 2020” e dovrebbe “vegliare sulla città” fino alla fine del mese.
Completata nel dicembre 2020, la statua gigante è diventata una sorta di attrazione locale, tanto da attirare gruppi di persone (e di certo gli assembramenti non sono utili per arginare il coronavirus).
Il sito Japan Today riporta che è stato scelto il gorilla perchè è “simbolo di potere e forza”.

La leggenda di Amabie, la sirena anti-pandemia 

Lo scorso anno, con lo scoppio della pandemia, era tornata molto popolare un’altra leggenda nipponica, ovvero quella di Amabie, un antico “yokai” giapponese. Si tratta di un tipo di mostro leggendario che può portare fortuna o al contrario scatenare il caos.
Amabie è una creatura simile a una sirena, con lunghi capelli scuri fluenti, un becco, scaglie verdi luminose e tre zampe simili a delle pinne. Nella leggenda originale, Amabie incontrava un funzionario del governo nel 1846 avvertendolo che una pandemia avrebbe devastato il Giappone. L’unico modo per evitare il peggio era mostrare la sua immagine a più persone possibili.
Come riporta il Daily Star Online, nel 2020 in moltissimi hanno condiviso l’immagine di Amabie nella speranza che potesse fungere da argine alla pandemia. Naturalmente non ha funzionato, e ora le speranze sono riposte nel gorilla gigante. 
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