“Ho visto il mio corpo dall’alto in sala operatoria”, l’esperienza di una donna “clinicamente morta” per 37 secondi

Una donna racconta di aver visto “il suo corpo dall’alto” in sala operatoria.

Stephanie Arnold, di Chicago, negli Stati Uniti, ha raccontato la sua incredibile storia al Daily Star Online, spiegando di aver cominciato ad avere premonizioni sulla sua morte prima di dare alla luce il suo secondo figlio, più o meno alla ventesima settimana di gravidanza.

Stephanie, protagonista del documentario di Netflix “Surviving Death”, ha voluto condividere la sua esperienza così traumatica, vissuta nel 2013.

Le premonizioni sono cominciate quando lei e il marito Jonathan hanno appreso di una sua particolare condizione, che prende il nome di placenta previa. Si tratta di una delle emergenze ostetriche e consiste nella placenta posizionata davanti alla parte di presentazione fetale (testa, spalle, podice).

Una situazione molto pericolosa, che può essere causa di emorragie gravi. Stephanie, da quel momento in poi, ha cominciato ad avvertire brutte sensazioni, tanto da parlarne anche con suo marito Jonathan.

Una previsione di forte pericolo che alla fine si è avverata. Pochi istanti dopo aver dato alla luce suo figlio Jacob al McGaw Medical Center di Chicago, il suo cuore ha smesso di battere ed è rimasta clinicamente morta per 37 secondi.

“Ho visto tanti spiriti, tra cui mia nonna e il fratello di mia madre”

“Pochi secondi dopo il parto tutto è precipitato, mi sono vista fuori dal mio corpo. Ero sopra il mio corpo e potevo vedere tutto quello che stava succedendo in sala operatoria”, racconta Stephanie.

“Ho visto l’anestesista, ricordo benissimo quale infermiera mi ha fatto la rianimazione cardio polmonare. In quest’altra dimensione le relazioni spaziali si rompono. Non c’è soffitto, non ci sono muri. Tutto si sta muovendo in così tante direzioni diverse”, aggiunge la donna.

Stephanie ha poi raccontato di aver visto spiriti dappertutto, tra cui sua nonna, morta quando aveva 10 anni, e il fratello di sua madre.

Fortunatamente i medici sono riusciti a salvarla. Prima di essere rimandata nel suo corpo, Stephanie racconta di aver sentito una “tensione nello stomaco”. L’esperienza di pre-morte l’ha lasciata in coma farmacologico per sei giorni con insufficienza renale. E’ servito un lungo recupero per tornare a parlare e camminare normalmente.

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