Il vaccino AstraZeneca previene al 100% i sintomi gravi e non aumenta il rischio di trombosi

Un nuovo importante studio sul vaccino Oxford-AstraZeneca ha rivelato la sua efficacia al 100% nel prevenire malattie gravi.

I ricercatori statunitensi hanno inoculato a 32.000 volontari – uno su cinque con età superiore ai 65 anni – due dosi del siero, a quattro settimane di distanza l’uno dall’altro.

Nessuno ha avuto bisogno di ricovero ospedaliero e solo 141 volontari hanno sviluppato sintomi in seguito. Dati che suggeriscono come il vaccino sia efficace al 79% nel fermare la malattia tra le persone potenzialmente vulnerabili al virus.

Andrew Pollard, il principale ricercatore della sperimentazione dell’Università di Oxford sul vaccino, ha detto che questi risultati non possono che essere salutati come una “grande notizia”.

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“Gli studi mostrano la notevole efficacia del vaccino sulla popolazione e sono coerenti con i risultati delle ricerche condotte a Oxford – ha detto Pollard – Possiamo aspettarci un forte impatto del vaccino contro il Covid-19 in tutte le età e in ogni diversa estrazione sociale”.

Anche in Europa riprende a pieno regime la vaccinazione con AstraZeneca

I risultati hanno aperto la strada all’introduzione negli Stati Uniti del vaccino Oxford-AstraZeneca, approvato per l’uso in 50 paesi. Inoltre, questo nuovo studio potrà anche aumentare la fiducia nei confronti del vaccino in Europa, dopo gli “stop” in seguito ad alcune reazioni sospette, specialmente trombosi del seno venoso cerebrale (CVST).

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L’indagine dell’EMA ha permesso di chiarire che il vaccino non aumenta il rischio complessivo di coaguli nel sangue. Anche lo studio statunitense, che ha coinvolto volontari negli USA, in Cile e in Perù, non ha riscontrato un aumento del rischio di trombosi dopo l’inoculazione.

 

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