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Esteri

Simulavano la “tratta degli schiavi” sulle chat e bullizzavano i compagni di classe. Sdegno in Texas

Alcuni studenti di una scuola di Aledo, in Texas, partecipavano a chat profondamente razziste su Snapchat, dove fingevano di “comprare e vendere i loro coetanei neri”.

Tutto è emerso dopo un’indagine interna del distretto scolastico, portata avanti assieme alle forze dell’ordine. Oltre alle chat razziste, gli studenti individuati avevano anche bullizzato e molestato altri compagni di classe sempre sulla base della discriminazione razziale.

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“Non c’è spazio per il razzismo o l’odio nella nostra scuola”, ha detto il sovrintendente del distretto scolastico indipendente di Aledo, Susan Bohn, in una dichiarazione rilasciata al Washington Post. “Usare un linguaggio e una condotta inappropriati, offensivi e razzisti è completamente inaccettabile ed è proibito dalla politica distrettuale”.

Al momento non è chiaro quanti siano gli studenti coinvolti e le sanzioni a cui andranno incontro. Nel frattempo, alcuni attivisti locali sono riusciti ad entrare in possesso delle chat razziste, dove emerge un quadro davvero inquietante.

Nelle chat si simulava la tratta degli schiavi

Uno dei gruppi può essere facilmente individuato con le emoji di un uomo nero, una pistola e un agente di polizia bianco. Sulle chat, come accennato, venivano comprati e venduti i coetanei neri, simulando la tratta degli schiavi. Come riporta anche il Washington Post, gli studenti menzionati nelle chat “erano traumatizzati”.

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Nella giornata di lunedì il distretto ha chiarito i dettagli della vicenda per la prima volta in un comunicato. La sovrintendente Bohn ha detto che il distretto ha deciso di parlare agli studenti coinvolti e ai loro genitori subito dopo essere stato informato del caso “e ha chiarito che le dichiarazioni e la condotta che prendono di mira uno studente a causa della sua razza non solo sono vietate, ma hanno anche un profondo impatto sulle vittime”.

 

Roberto Naccarella

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