Guardia costiera libica attacca pescherecci italiani, ferito un comandante: cosa è successo

Una motovedetta militare della guardia costiera libica spara in direzione di tre pescherecci della flotta di Mazara del Vallo. Nonostante il comandante di una delle imbarcazioni, Giuseppe Giacalone, risulti ferito, le autorità libiche hanno dichiarato che non si trattavano di colpi militari mirati, ma di un semplice avvertimento. Nel frattempo i politici, e l’opinione pubblica italiana sono oltraggiati.

Gli spari in mezzo al mare

Tre pescherecci italiani, Artemide, Aliseo e Nuovo Cosimo, sono stati colpiti a 35 miglia nautiche dalla costa libica al largo di Misurata. Il capitano Giacalone è stato l’unico a riportare ferite fisiche, al braccio, mentre anche i mezzi sono incolumi e sono stati raggiunti dalla fregata Libeccio della Marina militare italiana.

Dalla Libia arriva la smentita di ogni intenzionalità dell’azione, giustificata come un tentativo di avvertimento per fermare le imbarcazioni che avrebbero sconfinato nelle loro acque territoriali.

Il commodoro Masoud Ibrahim Abdelsamad, portavoce della Marina libica, precisa che “Non ci sono stati colpi esplosi contro imbarcazioni, ma colpi di avvertimento in aria. Quando i pescherecci arrivano, la nostra guardia costiera prova a fermarli”.

In serata si aspettano ulteriori dettagli, secondo quanto promesso dallo stesso portavoce. Nessun ‘attacco’, dunque, solo normale amministrazione esercitata nella funzione di controllo: La nostra Guardia costiera, fra le sue funzioni, ha quella del controllo della pesca”.

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Le reazioni della politica italiana

La politica Italiana concepisce quanto accaduto come un oltraggio e la condanna supera le ideologie. Dalla Lega al Pd, i deputati hanno espresso il loro disappunto nei confronti dell’attacco subito dall’imbarcazione italiana.

Il segretario del PD Letta sul suo profilo twitter ha definito come: “Inconcepibile quel che è accaduto oggi” esprimendo “Solidarietà al comandante del peschereccio italiano e non ci si potrà accontentare di scuse o vaghe spiegazioni”.

I deputati della Lega Lorenzo Viviani e Paolo Formentini ritengono l’episodio “gravissimo“ e offrono solidarietà polemica: “La Lega chiede da tempo un intervento diplomatico per garantire la sicurezza e il lavoro dei nostri pescatori”.

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Salvarore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo, lamenta però solitudine per quando riguarda i pescatori e le istituzioni locali: “Qua la questione è sempre la stessa. Adesso ci dicano se dobbiamo andarcene ma lo Stato Italiano deve proteggere gli italiani, l’Italia si faccia sentire. Subito”.
Infatti la gestione delle acque territoriali è sempre più problematica e il comportamento della Libia deve essere contrastato con politiche statali ma anche Europee.

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