Bob Marley, 40 anni dopo la morte: cinque cose che non sai dell’icona reggae

L’11 maggio del 1981 moriva Bob Marley, leggenda della musica internazionale: ecco cinque cose della sua vita che forse non sapete.

Nato in Giamaica il 6 febbraio del 1945, Bob Marley è stato cresciuto solo dalla madre e sin da bambino aveva capito che il suo futuro sarebbe stato distante da quella terra a cui era fortemente legato. Un’intuizione che lo ha portato ad una carriera di grande successo e che lo ha consacrato come re indiscusso della musica Raggae. Il cantante africano ebbe un’influenza seminale nel mondo della musica e nella cultura popolare di tutto il mondo occidentale e ancora oggi la sua musica è amata in ogni angolo del pianeta.

E’ noto come l’artista sia morto ancora giovanissimo, visto che è deceduto a causa di un melanoma nel 1981 a soli 36 anni. Una malattia, e questa è la prima cosa che forse non sapete, che il cantante comprese di avere da solo e autodiagnosticò al termine di una partita di calcio. Quando vide l’unghia dell’alluce staccarsi, infatti, comprese che non era una cosa normale e decise di farsi controllare da un medico per avere conferma della sua sensazione.

La diagnosi confermò i timori dell’artista: si trattava di un melanoma. Gli vennero prospettate due strade, una cura farmacologica o l’amputazione del dito del piede. Bob Marley rifiutò entrambe le soluzioni, poiché la religione Rastafariana di cui era un credente indefesso, impediva ogni genere di mutilazione o cambiamento del corpo in quanto questo è un dono divino e modificarlo è peccato. L’artista sapeva che questo l’avrebbe condotto alla morte, ma accettò quel destino.

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Bob Marley: 5 cose che non sapete sulla leggenda del Reggae

La prima curiosità di cui vi vogliamo parlare riguarda una delle canzoni più iconiche della sua carriera: Redemption Song. Bob Marley la incise quando ormai aveva coscienza che sarebbe morto e la frase “emancipate yourself from mental slavery, none but ourselves can free our mind” rappresenta il suo testamento al mondo.

La seconda riguarda il suo grande legame con la spiritualità. Bob non era solamente un credente, ma riteneva di poter vedere il futuro. Sin da quando aveva 12 anni leggeva la mano alle amiche della madre e alla stessa età aveva previsto che avrebbe lasciato la sua terra e sarebbe diventato un simbolo.

Da sempre un difensore dell’uguaglianza e dei diritti dei più indifesi, Bob Marley venne aspramente criticato dai conterranei quando comprò una Bmw. Il cantante giustificò l’acquisto di quell’auto “da ricchi”, spiegando che Bmw stava per “Bob Marley Wailers“.

Un’altra iconica canzone di Bob Marley – No Woman no cry – è stata scritta e arrangiata dall’artista ma i diritti del brano appartengono al suo amico d’infanzia Vincent Ford. L’uomo, possessore di un bar a Trenchtown, era in difficoltà economiche e con i proventi dei diritti riuscì a mandare avanti l’attività.

L’ultima curiosità riguarda gli effetti collaterali del suo successo con le donne. Sappiamo che era sposato con Rita, corista della sua band. La coppia ebbe tre figli: Cedella,  Ziggy e Stephen. Ciò che molti non sanno è che Bob ne ebbe altri 8 da donne con cui ebbe relazioni extraconiugali (tra cui anche il famosissimo cantante Damian Marley). Pare che Rita fosse a conoscenza delle scappatelle del marito e che gliele avesse perdonate.

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