Ragazza 24enne precipita dal 7° piano e muore: “Cercava di saltare da un palazzo all’altro”

Una ragazza di 24 anni è morta dopo essere precipitata da un tetto: secondo alcuni testimoni avrebbe cercato di saltare su un altro palazzo.

La giovane vita di Cameron Perrelli, ragazza di 24 anni che lavorava nella finanza, si è spenta tragicamente ieri, durante un party organizzato sul tetto di un palazzo dell’East Village. Al momento non è chiara la dinamica dell’accaduto, sebbene la polizia di New York abbia spiegato alla stampa che la giovane è precipitata dopo aver perso l’equilibrio. Un volo terrificante per la giovane Cameron, caduta dal settimo piano di un palazzo.

Subito dopo l’accaduto la ragazza è stata trasportata all’Ospedale Bellevue ed è stata ricoverata d’urgenza nella speranza di poterle salvare la vita. Purtroppo, però, per Cameron non c’è stato nulla da fare ed i medici ne hanno dovuto dichiarare il decesso poco dopo il suo ricovero.  Adesso i suoi familiari vogliono elaborare il lutto in serenità, senza ingerenze da parte dei media, ed al contempo confidano nelle indagini e negli investigatori per capire cosa sia successo durante la festa in cui la giovane ha perso la vita.

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Ragazza muore a 24 anni: cercava di saltare da un palazzo all’altro?

Lo zio della vittima, Michael Perrelli, raggiunto dal New York Daily News ha spiegato che è presto per poter dire cosa sia successo: “Abbiamo sentito tre storie. Abbiamo sentito che stava cercando di saltare da un palazzo all’altro, abbiamo sentito che stava camminando sullo scarico di un condizionatore e poi qualcuno ha detto che è semplicemente scivolata”. Lo zio si lascia andare poi ad una considerazione che evidenzia il suo dolore: “Era così bella fisicamente e interiormente. E’ davvero difficile trovare una logica nella morte di una bambina…Rimarrà sempre con noi, nei nostri cuori e nei nostri ricordi”.

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Lo stesso zio conclude dicendo: “So che Cameron avrebbe voluto che tutti noi rimanessimo forti, perché la sua determinazione nella vita era quello di pensare e fare il meglio possibile sempre”. Il padre di Cameron commenta le ipotesi di un gioco rischioso finito male e dice di non crederci: “Non era tipo da prendersi simili rischi. Lei era sempre la guidatrice designata, la brava persona, la pacificatrice. Lei era un angelo”.

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