“Victim blaming”: la presa di posizione di Enrico Ruggeri sul caso Aurora Leone non convince

Quando la toppa è peggio del buco.

Il modo di dire si attaglia perfettamente alle parole di Enrico Ruggeri, capitano e presidente della Nazionale italiana Cantanti, ha parlato ai microfoni di TG4 di quanto accaduto con Aurora Leone, cacciata nella cena alla viglia della Partita del Cuore, in onda stasera su Canale 5.

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In un’intervista pubblicata anche sui canali social della Nazionale, dapprima Ruggeri ha parlato dei provvedimenti presi contro le persone colpevoli del comportamento criticato dalla componete dei Jackall: “Abbiamo avviato una inchiesta interna e abbiamo già allontanato due persone, sono dei volontari ma devono attenersi a un protocollo morale e deontologico, che è quello della Nazionale Cantanti”.

Per poi aggiungere: “Noi da 40 anni cerchiamo di renderci utili e siamo in prima linea. Adesso il problema è la ricerca: ogni flessione di quello che succederà questa sera vorrà dire ricerca che stenta e persone che non ce la faranno. Abbiamo tutti una personalità, posso mostrare la maglia di Aurora e se qualcuno la conosce ditele che la stiamo aspettando in campo, per porre rimedio a questo incidente. Abbiamo già preso dei provvedimenti, ma la cosa più importante è ritrovarsi insieme. Aurora, se vuoi, abbiamo un posto per giocare e per renderci utili”.

“Se qualcuno la conosce”, come fosse una qualsiasi e non una persona invitata a prendere parte al match.

E su Twitter una utente fa d’altro canto notare come le parole di Ruggeri possano rappresentare un caso di Victim Blaming (in italiano, colpevolizzazione della vittima):

E sono parecchi i post su Twitter che fanno notare come quello di Enrico Ruggeri sia di fatto un autogol.

Ben più netta la presa di posizione di Gianluigi Buffon.

L’ex portiere della Juventus – che scenderà in campo stasera – non ha usato mezzi termini, definiendo quanto accaduto ieri una assurda discriminazione sessista:

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