“Cosa hanno in comune queste 6 parole?”: Zorzi mette alla prova i follower

Nelle stories odierne di Instagram Tommaso Zorzi apre una parentesi divulgativa dedicata a Gabriele D’Annunzio e ai neologismi.

Tommaso Zorzi è stato, dopo la vittoria del Grande Fratello Vip, il personaggio televisivo più ricercato e seguito del periodo. L’ex gieffino è diventato un Vip attraverso il reality Riccanza (nel quale era presente anche Elettra Lamborghini) ed ha poi accresciuto la sua notorietà sui social curando una pagina dedicata al gossip. Alla fine della sua esperienza al GF Vip, Tommaso è diventato un personaggio televisivo di richiamo ed ancora oggi è uno degli opinionisti dell’Isola dei Famosi.

I fan che lo seguono sanno che si occupa principalmente di gossip, ma ogni tanto Tommaso ci tiene a variare i contenuti sulla propria pagina per mettere alla prova i follower. Oggi, ad esempio, nelle stories Instagram si è dato ad un momento divulgativo. Prima mettendo un elenco di parole – sette in totale – con nessuna apparente connessione tra di esse e poi spiegandone l’origine e svelandone il suo ideatore.

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Tommaso Zorzi si dà alla divulgazione dannunziana

Il motivo di questo momento divulgativo è dovuto alla scoperta di questa informazione storica. Tommaso Zorzi infatti non aveva idea che queste parole di uso comune ancora oggi fossero state ideate da D’Annunzio ed era curioso di scoprire sei i suoi follower ne fossero a conoscenza. Il primo nome è La Rinascente, che prima dell’intervento dannunziano si chiamava I Grandi Magazzini dei Fratelli Bocconi. I magazzini vennero distrutti da un incendio nel 1917 e quando vennero ricostruiti D’Annunzio li ribattezzò con il nome che hanno ancora adesso in segno di “Rinascita” e dunque “La Rinascente”.

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Di invenzione dannunziana è anche il nome Ornella, che è il nome della protagonista del romanzo ‘La figlia di Iorio‘, prima di quello scritto il nome proprio Ornella non esisteva. Suo è anche il nome “Tramezzini” coniato dal termine “Tramezzo” ovvero in mezzo ad altre cose. Anche il genere femminile dato all’Automobile è una volontà dannunziana, visto che inizialmente era maschile e il poeta volle che fosse femminile perché il mezzo aveva la bellezza e l’eleganza di una donna. A lui va attribuito anche il nome Vigili del Fuoco, prima chiamati solo pompieri, e l’acronimo Saiwa, ovvero Società Accomandita Industria Wafer e Affini.

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