Quando la pena di morte non uccide: l’agghiacciante vicenda di un detenuto

Un’altra esecuzione capitale negli Usa, patria della democrazia, la cui cruenza riapre il dibattito sulla giustizia della pena di morte.

Crimine e condanna

Allen Lee Davis è senza dubbio un uomo che ha fatto azioni cattive: con l’intenzione di violentare una bambina di soli 9 anni, ha ucciso la madre e la sorellina: Nancy Weiler, donna incinta di 4 mesi, fu resa irriconoscibile con 25 colpi di pistola sparati in pieno volto, mentre la bambina è stata più fortunata, con solo due proiettili, mentre era immobilizzata. La sorellina, solo 5 anni, invece, mentre provava a fuggire, ha avuto il cranio fracassato a colpi di pistola.

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Questi brutali omicidi sono avvenuti quasi 20 anni fa. Il colpevole è stato a piede libero per quasi 17 anni, finché catturato, non è stato immediatamente condannato alla pena capitale, un’esecuzione che verrà ricordata più del suo efferato delitto.

L’esecuzione non capitale

La sua ultima occupazione da vivo è stata la lettura di un libro sui cowboy, prima di essere posizionato sulla sedia elettrica, che è ancora in voga in Florida. Il funzionamento della sedia elettrica è semplice, sebbene brutale: la corrente elettrica che passa dagli elettrodi ‘frigge’ il cervello, causando l’immediata morte del soggetto.

Davis ha raggiunto la sedia elettrica su una sedia a rotelle, gli è impossibile camminare a causa di un artrite, ed è stato preparato per la morte: rasato e imbellettato di elettrodi era pronto a morire, davanti allo sguardo ancora ferito di John Weiler: “Lui sapeva chi fossi. non ha mostrato un minimo di pentimento, nessun rimorso”.

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Nessuna parola prima di spirare, gli astanti, separati da un vetro che non permette di propagarsi all’odore di ‘carne cotta’, hanno però assistito ad una scena terrificante: “ha ruggito due volte, ha provato a fuggire, forse a chiedere ‘aiuto’. In quel momento nessun pensiero sull’aldilà, ma il dolore è lancinante”.

L’uomo, alto e grosso, ha incominciato a sanguinare dal naso, liquido che colava fin al collo della sua maglietta, si è contorto, si è dimenato ed è stato dichiarato morto, quando morto ancora non era: “Dopo che la corrente è cessata, il suo petto era pesante. L’ufficiale ha blaterato che fosse una fibrillazione cardiaca. Io non penso, quel tizio stava respirando“.

Probabilmente la stazza dell’uomo era così eccessiva che la corrente elettrica era troppo blanda per ucciderlo, ma abbastanza forte per farlo soffrire inutilmente. Resta aperta la questione sull’umanità di tutto ciò che è successo.

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esecuzione capitale

 

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