La Germania e la partita per i diritti LGBTQ+: ma la Uefa si mette in mezzo

La Mannschaft (la Nazionale tedesca di calcio) per il sociale e i diritti LGBTQ+, ma la Uefa dice no all’Allianz Arena con i colori arcobaleno: il caso sportivo, sociale (politico), che sta facendo parlare Europa ed europei.

Giocare e vincere per i propri colori

La Germania sta cercando di vincere anche un altro torneo, quello dell’inclusività e della tolleranza. Dopo la dissidenza del portiere tedesco, Manuel Neuer, che da capitano aveva inaugurato i gironi degli europei, indossando la fascia color arcobaleno, la Mannschaft ci riprova o per lo meno, ci ha tentato.

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I temi sociali sono sempre molto a cuore della nazionale tedesca: il capitano della corazzata teutonica aveva disobbedito alla Uefa indossano, in luogo della classica fascia standard, una fascia con i colori arcobaleno, gli altri colori per cui la Germania, sembra voler giocare.

Ovviamente il procedimento, aperto per forma, è stato subito chiuso: niente sanzione disciplinare, il motivo di Neuer nel cambiare la fascia è stato giudicato più che legittimo.

Neuer, fascia arcobaleno

Eppure la Uefa non sembra voler concedere il. Bene placido a un’altra iniziativa lgbtq friendly: no, l’Allianz Arena di Monaco di Baviera non potrà essere colorata dei colori della libertà.

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In occasione di Germania-Ungheria, il sindaco Dieter Reiter si è visto rifiutare la sua proposta di tingere lo stadio del Bayern Monaco con i colori arcobaleno. La Germania sembra non stare solo volendo giocare a calcio, sembra far politica, sembra dichiararsi lontana e contraria a Orbàn e le leggi contro la propaganda lgbtq+ che sono state approvate con la stragrande maggioranza del parlamento.

La Germania in questa partita contro l’Ungheria ha un alleato d’eccezione però, ovvero il portiere stesso dell’Ungheria, Péter Gulàcsi:

 

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La differenza tra politica e diritto

La Uefa vorrebbe far parlare il calcio e non la politica e ha detto no ai colori arcobaleno per rimettere il pallone al centro dei riflettori: “La UEFA comprende che l’intenzione è quella di inviare un messaggio per promuovere la diversità e l’inclusione, ma è un’organizzazione politicamente e religiosamente neutrale“.

Eppure, benché la preoccupazione possa essere legittima, benché gli Europei della ripartenza sono importanti e vanno tutelati, bisogna capire che non si può ripartire se qualcuno va indietro nel tempo.

Però fatta la legge, trovato l’inganno: ad essere illuminata dei colori della tolleranza, se non può essere l’Allianz Arena, sarà tutta la Germania, da Colonia a Francoforte.

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