Covid, arriva anche la variante Epsilon: quali sono le principali differenze?

Non bastava la variante Delta a preoccupare gli esperti sui possibili rischi per le popolazioni. 

Come riportato anche dal quotidiano “Leggo”, è stata individuata anche un’altra variante del Covid-19, ribattezzata Epsilon, caratterizzata da una serie di mutazioni che destano una certa preoccupazione.

Non a caso, la Epsilon è stata inserita tra le Variants of concern (VOC), ovvero le varianti da monitorare con grande attenzione. Lo studio portato avanti dal biochimico Matthew McCallum dell’Università di Washington (già pubblicato anche su Science) rivela che il primo luogo in cui è stata individuata la variante Epsilon è la California.

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In Europa la sua diffusione è ancora molto limitata, tanto che in Italia finora sono solo due i casi accertati di variante Epsilon. Tuttavia, l’indagine di McCallum, eseguita su 57 campioni, ha portato alla luce tre mutazioni che renderebbero la nuova variante più resistente agli anticorpi generati dai vaccini, sia da quelli con RNA messaggero (Pfizer e Moderna) che dai vaccini a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson).

Finora la variante Epsilon individuata in 44 Paesi

Finora, stando ai dati forniti dalla banca internazionale Gisaid – che ha il compito di raccogliere le sequenze genetiche dei virus, ndr – la variante Epsilon risulta diffusa in 44 Paesi, tra cui anche Corea del Sud, Giappone e India.

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In Europa, la variante Epsilon è stata individuata principalmente in Danimarca (37 casi) e in Germania, dove sono stati scoperti 10 casi.

Seguono Irlanda e Francia (7), Olanda e Spagna (5), Svizzera (4), Norvegia (3), Svezia, Finlandia e Italia (2). Infine il Belgio, con un caso di variante Epsilon.

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