Come Jurassic Park: il progetto di un’isola indonesiana e l’allarme UNESCO

Nell’immaginario comune Jurassic Park, il film tratto dai libri di Michael Crichton , è ormai diventato un cult: tutti, sia piccoli che grandi, conoscono la storia dell’enorme parco con i dinosauri e le vicende macabre e avventurose che avvengono al suo interno. Ovviamente tutto questo è frutto di una fantasia molto accesa e vivida, portata avanti soprattutto dal fascino che questi animali hanno per la collettività. Eppure qualcuno ha voluto provare a improntare un parco proprio su questo stile .

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Il progetto è quello dell’isola indonesiana di Komodo, dove hanno residenza i famosi ed enormi Draghi omonimi, animali lunghi quasi 3 metri, piuttosto temibili. L’isola vuole laciare tutta una nuova serie di strutture per favorire il turismo all’interno del Parco Nazionale di Komodo, ma l’UNESCO sta frenando questa idea.

Infatti secondo l’ente delle Nazioni Unite questi sviluppi potrebbero portare a minacciare l’habitat naturale di questi animali.

Questo è quanto emerso da una conferenza del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, dove è stato sottolineato come i nuovi progetti che mirano a un’espansione del turismo nel Parco Nazionale di Komodo devono essere valutati in merito anche all’impatto ambientale, soprattutto per il rischio per l’habitat di queste lucertole.

I draghi di Komodo sono stati classificati come animali vulnerabili ma il ministero afferma: “Il progetto non ha alcun impatto”

L’UNESCO sta cercando di frenare questi progetti di espansione del turismo al fine di preservare questi animali, che allo stato attuale sono poco più di 3000 esemplari, un numero che negli ultimi anni è andato sempre più diminuendo. Tanto che il drago di Komodo è stato classificato come “animale vulnerabile” dall’Unione internazionale per la conservazione della natura.

Eppure il ministero per l’ambiente indonesiano ha affermato che questo progetto “non ha impatto” e che di conseguenza il progetto andrà avanti. Ovviamente l’allarme è molto alto, soprattutto quando si cerca di sacrificare il mondo animale per un fine turistico.

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