In Onda, Renzi spinge per la tolleranza zero: “Quel collaboratore scolastico no vax…”

In questi ultimi due giorni sono state passate da tutti i Tg d’Italia le immagini che mostrano le proteste dei no-vax e dei contrari al Green Pass e delle aggressioni ai danni di poliziotti, forze dell’ordine e, soprattutto, di giornalisti.

Soprattutto le immagini di un collaboratore scolastico che ha aggredito un giornalista di Repubblica sferrandogli un pugno sta tenendo banco e su questo è intervenuto anche Matteo Renzi.

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Il leader di Italia Viva ed ex-Premier è intervenuto a “In Onda”, il programma di La7, dove ha commentato con parole dure l’aggressione: “Per me quel collaboratore scolastico, va licenziato. Un collaboratore scolastico mette le mani su un giornalista? Per me deve andare di corsa a casa!“.

Renzi ha inoltre affermato che, nonostante i no-vax siano una sparuta minoranza, la linea del buonismo non serve, ma anzi bisogna ricorrere alla tolleranza zero.

Renzi ha dichiarato di essere a favore dell’obbligo vaccinale, inoltre ha detto che serve una battaglia culturale: “Non hai il Green Pass? Non puoi entrare in certi luoghi“.

E sulla questione relativa alle manifestazioni nelle stazioni che si terranno oggi il leader di IV ha detto che ci vuole la forza pubblica per fermare questa cosa. La battaglia di Renzi contro quello che è accaduto al giornalista di Repubblica è poi continuata con un post su Facebook.

“Chi prende a cazzotti un giornalista merita il licenziamento”, l’affondo di Renzi su Facebook

“Chi prende a cazzotti un giornalista” ha scritto Renzi, “non è degno di stare nella scuola pubblica di questo Paese“. Infine ha sottolineato – nuovamente – come un tale gesto merita il licenziamento.

Molteplici i messaggi di appoggio tra i commenti, con i fan dell’ex sindaco di Firenze che sono evidentemente sulla sua linea d’onda: “Sono pienamente d’accordo, aggiungo che ci sarebbe bisogno di una selezione molto più serie delle persone da far lavorare nelle scuole” – è uno dei commenti con più like.

In assoluto, ad ogni modo, se questi gesti sono da condannare con fermezza, forse a questo punto non si sarebbe mai arrivati se fossero state prese misure diverse da quelle intraprese fino ad ora (o se si fosse tenuta un’altra linea dal punto di vista della comunicazione istituzionale).

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