“Non ti vaccini? E io non chiamo l’ambulanza”: è gelo a ‘DiMartedì’

Sembra che a “DiMartedì”, programma su La7 condotto da Giovanni Floris, le sparate siano quasi all’ordine del giorno, o in questo caso all’ordine della settimana.

Stavolta è toccato a Pierluigi Bersani far calare il gelo sullo studio con le sue affermazioni.

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In studio si parla di vaccini e di no vax.

Presente in studio l’esponente di Articolo 1 Pierluigi Bersani, ex PD e avversario di Matteo Renzi ai vecchi tempi. Nel giro di poco tempo la conversazione degenera e Bersani non esita a buttarla in politica, tirando fuori persino la Legge Mancino.

Che cosa c’entra la Legge Mancino con la questione dei vaccini, vi chiederete sicuramente. Assolutamente niente, ma per Bersani sembra che qualcosa c’entri: “I no-vax sono fascisti e lì il Ministero dell’Interno dovrebbe pensare all’applicazione della Legge Mancino“.

Insomma, queste argomentazioni, checché se ne dica, sono piuttosto strumentali e piuttosto assurde, soprattutto perché non esistono solamente i no-vax illogici, che ragionano per complotti, o i no-vax fascisti: ci sono anche quelli che semplicemente hanno paura, che sono scettici, che si fanno delle domande.

bersani dimartedì

“Paura per paura”: il sistema di Pierluigi Bersani

Lo stesso Bersani lo riconosce, ma cade nuovamente nel tranello della strumentalizzazione: “C’è gente che ha paura. Li incontro anche io. Io uso questo sistema con loro, paura per paura. Gli mostro cosa vuol dire ammalarsi sul serio, cosa vuol dire sentirsi mancare il fiato. No, non bisogna aver paura“.

Il ragionamento di Bersani è piuttosto traballante, sempre tenendo conto che “paura per paura” non appare affatto come una soluzione adeguata: bisogna sapere dare delle risposte certe, rassicuranti, a chi ha paura del vaccino o a chi si dimostra scettico. Non si risolverà niente aumentandone la paura.

A questo punto, la battuta di Bersani che ha fatto calare il gelo in studio:

“Uno a Roma mi ha detto: Io non mi vaccino“. La risposta del politico spiazza tutti: “E io non chiamo l’ambulanza“.

Una risposta che farebbe pensare ai tweet di Burioni di qualche mese fa

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