Lutto nel mondo del calcio, muore Bernard Tapie: tanti successi ma anche parecchie truffe

E’ morto all’età di 78 anni Bernard Tapie, ex presidente del Marsiglia tra il 1986 e il 1994. 

Come riporta Calciomercato.com, Tapie combatteva da tempo con un cancro allo stomaco. Era stato lui stesso a rendere pubblica la malattia nel 2017.

Famoso come imprenditore di successo, intraprenderà una carriera piuttosto simile a quella di Silvio Berlusconi. Tapie, infatti, decise di dedicarsi anche al calcio, ed in particolare all’OM, che portò ai vertici del calcio europeo.

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Sotto la sua presidenza, il Marsiglia disputò per ben due volte la finale di Champions League/Coppa dei Campioni. Nel 1991 andò male per i marsigliesi, sconfitti all’ultimo atto del torneo dalla Stella Rossa.

In quella competizione, l’OM eliminò il Milan ai quarti di finale dopo che i rossoneri abbandonarono il campo francese, in seguito al calo dei riflettori: una scelta che comportò la sconfitta a tavolino per 3-0 e l’estromissione del club di Berlusconi per l’anno successivo dalle competizioni europee.

Dal successo contro il Milan alla combine: ascesa e crollo di Tapie

Il Marsiglia di Tapie e il Milan di Berlusconi si incontrarono nuovamente nel 1993, nella finalissima della Champions League, la prima con la nuova denominazione. La spuntarono i francesi grazie ad un gol di Boli: un successo storico, il primo per l’OM in campo internazionale.

L’imprenditore si lanciò anche in politica (altra analogia con Berlusconi), riuscendo a diventare anche ministro delle Città durante la presidenza Mitterrand.

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Tuttavia, Bernard Tapie fu protagonista anche di una serie di vicende giudiziarie. Fu infatti condannato per aver provato a mettere in piedi una “combine” in una gara del campionato francese tra il suo Marsiglia e il Valenciennes. L’obiettivo era fare in modo che i giocatori dell’OM risparmiassero energie in vista della finale europea contro il Milan.

Squalificato dalla Federazione Francese, Tapie scontò anche due anni di prigione: fu proprio quell’episodio, assieme al caso riguardante la rivendita del gruppo Adidas, a decretare il declino di Tapie come politico e imprenditore.

Tapie venne anche condannato a 18 mesi per frode fiscale nel 1997 e subì la pena di 3 anni di carcere e 5 anni di divieto dalle cariche pubbliche per falsificazione e appropriazione indebita di beni aziendali ai tempi della sua presidenza all’OM.

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