Come in Armageddon, la Nasa lancia Dart: la prima missione per deviare un asteroide

Se pensavate che ‘Armageddon’ fosse solamente un film di fantascienza, beh, vi tocca ricredervi. Infatti alle 7.20 ore italiane di questa mattina è partita ufficialmente a bordo del Falcon 9, la sonda Dart, in un viaggio lungo 10 mesi verso l’asteroide Dimorphos.

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Il viaggio della sonda Dart sarà lungo 10 milioni di chilometri e dovrebbe terminare nell’arco di dieci mesi, quando impatterà e devierà il piccolo asteroide Dimorphos, che a sua volta sta ruotando attorno al grande asteroide Didimo.

L’asteroide è grande 170 metri di diametro. Con questo lancio la Nasa si trova al banco di prova per valutare la capacità di poter deviare un asteroide potenzialmente pericoloso.

C’è anche un pezzo di Italia in questa missione, infatti a bordo della sonda Dart c’è anche LiciaCube, ovvero un microsatellite, che avrà il compito di registrare il momento dell’impatto con l’asteroide, al fine ovviamente di valutarne la riuscita.

Sia la sonda Dart, sia il microsatellite LiciaCube saranno seguiti da un gruppo di ricerca. Per quanto riguarda la missione Dart, questa è stata studiata e messa a punta dalla collaborazione nata tra l’Università John Hopkins e la Nasa.

Mentre per quanto riguarda il piccolo satellite italiano, questo è seguito dalla collaborazione tra più università, come ad esempio quella di Bologna, Napoli, Milano e il CNR.

L’impatto della sonda Dart con Dimorphos provocherebbe solo un impercettibile spostamento

Come dicevamo l’obiettivo di Dart è quello di impattare l’asteroide Dimorphos, secondo i calcoli l’impatto dovrebbe avvenire a una velocità di 21mila km/h, con un peso di 670 kg. Questo però dovrebbe provocare solamente un lieve quanto impercettibile spostamento di Dimorphos.

Il compito di LiciaCube, invece, sarà quello di effettuare i filmati dell’impatto. Quindi una volta che Dart è arrivata a 10 giorni dalla collisione con l’asteroide, il microsatellite italiano si staccherà e si sposterà a circa 50 km per poter filmare il tutto.

Per LiciaCube comunque c’è già un interessante primato, infatti questo satellite sarà il satellite italiano ad operare più lontano dal pianeta.

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