Il Monte Hood potrebbe eruttare nel 2022, si rischia una seconda Pompei: tutti i dettagli

Alcuni ricercatori hanno stimato che un vulcano negli Stati Uniti potrebbe esplodere nel 2022, un evento disastroso che potrebbe influire sulla vita di migliaia di cittadini e causare milioni di dollari di danni.

Secondo quanto riportato dal ‘Mirror’, si tratta del Monte Hood, un vulcano attivo situato a 50 miglia a sud di Portland, Oregon, il monte più alto degli USA. ll US Geological Survey lo considera il quarto vulcano più pericoloso del territorio e al momento è tenuto sotto stretta osservazione. Gli esperti hanno avvisato che il vulcano potrebbe esplodere il prossimo anno, ma hanno dichiarato per ‘The Express’ che “Solo il tempo ci dirà quando avverrà la prossima eruzione”.

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Il primo campanello d’allarme è stato un terremoto di 45 minuti registrato ad inizio 2021. Nell’Oregon sono presenti cinque vulcani, ma si presume che sia il Monte Hood ad avere più probabilità di eruzione. Un esperto ha dichiarato in tal senso: “Una grande esplosione del Monte sarebbe disastrosa nel mondo moderno. Quando erutterà causerà ingenti danni, non solo nei dintorni ma anche a valle“.

Gli scienziati credono che l’eruzione causerà uno dei rischi più grandi: una cupola di lava o flusso piroclastico, delle nuvole di gas e materia vulcanica che scendono velocemente lungo il pendio del vulcano. Queste si muovo ad una velocità di 62 mph (100 km/h) e possono raggiungere addirittura i 430 mph (quasi 700 km/h), con una temperatura di circa 1000°C. L’esempio più lampante di flusso piroclastico è quello avvenuto durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 D.C. che ha distrutto la città di Pompei.

Una futura eruzione significherebbe un disastro pari all’eruzione del Vesuvio. Gli esperti si lamentano: “Poteva essere monitorato meglio”

Nel caso del Monte Hood, un evento del genere costringerebbe migliaia di residenti a spostarsi dalle proprie case, oltre a milioni di dollari in danni ad edifici e infrastrutture.

Il Monte Hood è uno stratovulcano, formatosi da strati di lava durante periodi di continue eruzioni. In alcuni casi è rimasto inattivo per migliaia di anni. L’ultimo periodo di inattività è terminato 1500 anni fa. Essendo un vulcano attivo, gli esperti credono che il Monte non sia stato monitorato abbastanza, dato l’elevato rischio di eruzione.

Nel 2019 un geologo dell’Università Statale di Portland aveva descritto la questione come “di vitale importanza per la sicurezza pubblica”, mentre la giornalista scientifica Shannon Hall ha dichiarato che il vulcano “non è quasi monitorato”. Quest’ultima aveva scritto sul ‘New York Times’: “Se gli scienziati si lasciano sfuggire i primi segni di un eruzione, potrebbero capire troppo tardi che il vulcano sta per esplodere“.

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Nel frattempo, gli enti a protezione della fauna selvatica come ‘Wilderness Watch’ hanno polemizzato sul fatto che l’uso di equipaggiamento extra per il monitoraggio del vulcano potrebbe interferire con la natura circostante. Un portavoce dell’associazione ha dichiarato: “Le strutture rimarrebbero in natura per decenni e probabilmente richiederebbero ripetute intrusioni motorizzate per l’installazione e il mantenimento, causando un impatto significativo sulla fauna e la flora locale“.

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