“Non abituatevi troppo alla mia assenza”: il drammatico annuncio

Alessandro Baricco è uno degli scrittori italiani contemporanei più celebri e apprezzati dal pubblico. Il suo esordio nel mondo della letteratura è datato 1991, quando con Rizzoli pubblica il suo primo romanzo ‘Castelli di rabbia‘, grazie al quale si è aggiudicato il ‘Prix Médicis étranger’.

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Tra i suoi bestseller sicuramente troviamo ‘Oceano mare‘ (del 1993) e ‘Seta‘ del ’96, dal quale è stato tratto un film per la regia di François Girard. Apprezzatissima anche la sua edizione con commento dell”Iliade‘ e il monologo teatrale ‘Novecento’ (1998) dal quale è stato tratto il film ‘La leggenda del pianista sull’oceano’ di Giuseppe Tornatore.

Lo scrittore, adesso 63enne, ha recentemente fatto un annuncio sui social network, con un lungo post in cui ha rivelato di essere affetto da leucemia mielomonocitica cronica, per la quale si sottoporrà a un trapianto di cellule staminali. La LMMC è la più frequente forma di leucemia, caratterizzata dall’aumento dei monociti dei globuli bianchi.

Compare solitamente in età avanzata e può presentarsi in forma displastica, in cui prevalgono anemia e neutropenia, oppure in forma proliferativa, con un numero elevato di globuli bianchi. Il trapianto di cellule staminali è l’unico trattamento efficace e viene raccomandato in casi ad alto rischio.

È questa dunque la strada che percorrerà lo scrittore, che nel suo post ha scritto così:

“Non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi”

“Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (bè, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza)”.

A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso. Molto altro non mi verrebbe da aggiungere. Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello scudetto”.

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Ha cercato di alleggerire i toni, concludendo: “Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene. Per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta. Abbracci, AB”.

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