Rivoluzione Iliad, ecco cosa potrebbe succedere: cosa comporta per gli utenti?

Una notizia bomba potrebbe interessare milioni di utenti italiani: le compagnie telefoniche Vodafone e Iliad potrebbero unirsi in un’unica azienda, almeno per quanto riguarda il territorio italiano.

Secondo quanto riportato dalla Reuters, che cita fonti anonime, l’azienda inglese Vodafone e la francese Iliad sarebbero nel bel mezzo di alcune trattative per concludere un accordo che andrebbe ad unire le due attività nel nostro paese.

Anche se si tratta di una notizia resa pubblica solo recentemente, pare che “Le discussioni tra le due società sarebbero già in corso da tempo ed entrambe le parti starebbero attivamente studiando modi per concludere un legame delle rispettive attività in Italia”.

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Una notizia che arriva giusto poco prima del debutto nel fisso di Iliad, il prossimo 25 Gennaio. Al momento l’azienda sembra stia lavorando con la banca d’investimento Lazard per quanto riguarda i suoi piani in Italia. Se i calcoli fossero positivi e l’accordo tra le aziende si concretizzasse, sarebbe la nascita di un nuovo colossi delle telecomunicazioni.

Una mossa da 6 miliardi di euro: l’Europa potrebbe non approvare

Si parla di un netto 36% di penetrazione nel mercato mobile e guadagni per 6 miliardi di euro. Al momento, però, sia Iliad che Vodafone hanno rifiutato di rilasciare dichiarazioni in merito. Tuttavia qualche informazione l’abbiamo: lo scorso 13 Gennaio l’amministratore delegato di Iliad Italia, Benedetto Levi, aveva dichiarato che l’azienda di telecomunicazioni francese era aperta all’acquisto o alla fusione con un altro operatore del settore:

“Se uno dei principali operatori, in tutto o in parte, si renderà disponibile sul mercato, valuteremo senza alcun preconcetto tutte le opzioni, anche in chiave Mergers&Acquisitions (fusioni e acquisizioni, ndr)”.

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E anche Nick Read, il capo di Vodafone, il 17 Novembre scorso aveva affermato che fosse necessario il consolidamento in Europa, in particolare in Italia, Spagna e Portogallo, paesi dove “tutti i player stanno soffrendo”.

L’accordo, anche se voluto da entrambe le parti, non è comunque di semplice attuazione: qualsiasi legame tra due società deve infatti ottenere l’approvazione sia da parte delle autorità di regolamentazione antitrust italiane che da quelle europee, che già in passato hanno bocciato alcuni tentativi di fusione tra aziende europee.

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