Stare fermi uccide a guardare la tv: il rischio di ictus e infarti aumenta del 35%

Il movimento, l’attività fisica e l’esercizio quotidiano sono alcuni dei capisaldi per condurre una vita sana ed equilibrata e questo è risaputo da sempre (o, se non proprio da sempre, ormai da parecchi anni).

Ma cosa succede effettivamente quando si rimane seduti per molte ore ogni giorno nella stessa posizione?

Elementi classici del binge watching: cibo spazzatura e telecomando

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Uno studio condotto dal dottor Setor Kunutsor dell’Università di Bristol ha rilevato che quando le persone stanno ferme avviene che il sangue si deposita negli arti. Il dottor Kunutsor ha spiegato: “Quando ci si siede in una posizione angusta per lunghi periodi, il sangue si raccoglie nelle estremità anziché circolare e questo può causare dei coaguli di sangue”.

Ovviamente questo avviene con qualsiasi attività che facciamo da seduti, sia che trascorriamo diverse ore al computer per lavoro sia che – in pieno binge watching – passiamo diverse ore seduti davanti alla televisione ad abbuffarci sia di film che di spuntini malsani (la seconda opzione, inutile dirlo, è anche peggiore).

Il consiglio del dottor Kunutsor è quello di alzarsi ogni 30 minuti dalla nostra posizione e fare qualche esercizio di stretching, usare la cyclette, oppure fare qualche passo per tenere in moto il nostro corpo.

“Se stai seduto molto nella tua vita quotidiana, come stare per ore seduto al computer, assicurati di alzarti e muoverti di tanto in tanto” spiega il professore. Inoltre ha aggiunto che “la visione prolungata della TV causa l’immobilizzazione che è un fattore di rischio per i coaguli”.

Lo studio ha fatto sì che fosse effettuata una serie di esami di tassi di coaguli su oltre 131mila persone oltre i 40 anni ed è stato notato che il rischio di coagulazione del sangue ha avuto un incremento del 35% indipendentemente dall’età o dalla costituzione fisica delle persone: l’incremento – infatti – è dovuto alla stanzialità (che sia legata a questioni d’ozio o questioni di lavoro) piuttosto che a età e costituzione fisica.

Kunutsor e Boffins hanno inoltre rilevato che un britannico su quattro muore per malattie legate proprio al coagulo del sangue, come ad esempio ictus e infarti.

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