La clamorosa ondata di proteste degli autotrasportatori in Canada: cosa sta succedendo e cosa c’è dietro?

Monta la protesta in Canada e vede come bersaglio principale il primo ministro, Justin Trudeau.

I manifestanti sono principalmente autotrasportatori, che contestano una serie di misure al governo canadese. In particolare i camionisti (che possono contare su un certo numero di sostenitori) criticano l’obbligo vaccinale per lavorare e chiedono l’abrogazione di tutte le misure di salute pubblica e persino il rovesciamento del governo federale.

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Prima della protesta di sabato scorso, che si è tenuta a Ottawa, proprio il primo ministro, Justin Trudeau, aveva liquidato i contestatori definendoli una “piccola frangia” che aveva “punti di vista inaccettabili” e non rifletteva la maggioranza dei canadesi.

I sostenitori degli autotrasportatori crescono sui social

Come riporta anche il Guardian, all’inizio di questo mese il Canada ha iniziato a richiedere che tutti i camionisti in arrivo dagli Stati Uniti siano completamente vaccinati contro il coronavirus. Coloro che non sono vaccinati – che si ritiene costituiscano meno del 15% degli autotrasportatori del Paese – sono tenuti ad osservare una quarantena di 14 giorni. Il Canada ha registrato 2,93 milioni di casi di Covid e 32.600 decessi dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Il convoglio di autotrasportatori che si oppongono a queste misure ha lasciato Vancouver all’inizio di questa settimana. I manifestanti hanno più di 275.000 sostenitori su Facebook, quasi 40.000 sostenitori sull’app di messaggistica crittografata Telegram e sono riusciti a raccogliere già 5,5 milioni di dollari canadesi grazie a 70.000 donazioni sulla piattaforma GoFundMe.

Tuttavia, proprio GoFundMe ha annunciato all’inizio di questa settimana di aver congelato i fondi perché questo grosso afflusso di denaro solleva qualche sospetto. Un ex analista dell’intelligence ha affermato che “la velocità e l’anonimato” delle donazioni lascia più di qualche dubbio.

“Non è molto chiaro quanti di quei sostenitori che donano online siano in realtà anche canadesi. Molte delle donazioni sono state fatte in modo anonimo e c’è chiaramente qualche attività da paesi stranieri“, ha affermato Jessica Davis, ex analista dell’intelligence per il governo canadese e capo di Insight Threat Intelligence.

Anche Elon Musk sostiene la protesta dei camionisti canadesi

Uno dei principali gruppi dietro la protesta prende il nome di Canada Unity, che si oppone a quelle norme anti-Covid che definisce “incostituzionali”. Il gruppo ha recentemente pubblicato un “memorandum d’intesa” sul proprio sito web, affermando che i membri intendono presentarlo ai politici di Parliament Hill.

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Il gruppo afferma che il leader del senato e il governatore generale firmeranno il documento per creare un comitato di governo, che secondo loro lavorerà per revocare l’obbligo vaccinale per gli autotrasportatori.

Alcuni politici conservatori hanno già espresso il loro appoggio ai contestatori, tra cui l’ex leader Andrew Scheer e il vice leader Candice Bergen, che hanno tuttavia chiesto ai camionisti di portare avanti “una protesta pacifica”.

Il sostegno è arrivato anche da Elon Musk: “I camionisti canadesi governano”, ha twittato qualche giorno fa il multimiliardario.

 

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