TikTok sfida YouTube e Instagram, ma otto Stati attaccano il social cinese: ecco perché

TikTok decide di fare “guerra” a Instagram e Youtube allungando la durata dei video, ma gli Stati si scagliano contro il social: il motivo?

Il successo di TikTok ormai è planetario e probabilmente inarrestabile. Il social cinese è la piattaforma di riferimento delle generazioni più giovani, e anche utenti più adulti ormai si sono stabilmente o parzialmente spostati sul fenomeno del momento. Per questa ragione la compagnia che lo gestisce sta pensando di allargare la propria base installata e la propria utenza fornendo un servizio che finora non ha mai dato: dei video più lunghi.

tiktokLa peculiarità di TikTok, infatti, è sempre stata quella di offrire contenuti di pochi secondi, in cui gli utenti si sfidano e divertono a fare delle challenge. Solitamente si tratta di mini coreografie e lip sinc, ma con il passare del tempo la tipologia di contenuti è aumentata grazie alla creatività dei content creator. Basti pensare a Khabi Lame, tiktoker italiano che ha fatto una fortuna con dei video ironici sui vari trend in giro per la rete.

Agli aspetti positivi del social, si sono affiancati alcuni negativi e altri preoccupanti. Alcuni trend sono stati violenti, altri cattivi esempi per i più giovani, altri troppo mirati all’oggettificazione del corpo femminile. Qualche tempo fa, infatti, questo aspetto unito alla troppa facilità che determinati contenuti venissero guardati da chiunque è stato posto sotto attenzione dei governi ed è stato richiesto al social di adottare delle misure che permettessero di proteggere i più giovani dai malintenzionati.

Adesso i profili dei minori di 16 anni sono blindati e di default celati agli adulti. Inoltre ciascun utente ha il pieno controllo dei contenuti, così che possa decidere volontariamente, di volta in volta, chi può guardarli. Inoltre le chat e l’invio di messaggi ai content creator minorenni sono bloccati per chi non è stato accettato per far parte dei follower.

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Otto Stati americani aprono un’indagine su TikTok

Nonostante le contromisure prese per salvaguardare gli utenti, specialmente quelli più giovani, il social cinese non convince del tutto in America. Nei giorni scorsi sono stati numerosi i Procuratori generali americani che hanno avviato un’indagine sulla piattaforma per verificare che sia sicura per gli utenti più giovani. Al momento sono otto gli stati USA in cui s’indaga su TikTok: Massachusetts, California, Florida, Kentucky, Nebraska, New Jersey, Tennessee e Vermont.

Le indagini non spaventano e fermano i progetti dell’azienda che in queste ore ha annunciato di voler portare un nuovo formato video che permetterà di creare contenuti fino a 10 minuti. Un modo per offrire un tipo di intrattenimento più simile a quello di YouTube che potrebbe far spostare ulteriori utenti che non sono interessati ai reel (per dirla alla Instagram).

A tal proposito dalla compagnia fanno sapere: “Pensiamo sempre a nuovi modi per portare valore alla nostra community e arricchire l’esperienza dei tiktoker. L’anno scorso abbiamo introdotto video più lunghi, dando agli utenti più tempo per creare e divertirsi su TikTok“. Una scelta logica, visto la diffusione del social, che l’anno scorso ha superato Google, diventando il servizio online più visitato al mondo.

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