Max Allegri, arriva la clamorosa separazione? | Cosa ci insegna la storia

La Juventus ha deciso di confermare la fiducia a Massimiliano Allegri nonostante una partenza decisamente lontana da quelle che erano le legittime aspettative dei tifosi bianconeri. 

In campionato la Vecchia Signora ha ottenuto solo due successi in casa contro Sassuolo e Spezia, mentre in Champions League la qualificazione agli ottavi appare ormai come un’impresa dopo le due sconfitte rimediate nelle prime due gare contro PSG e Benfica.

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Ma al di là dei risultati, il popolo juventino è sconcertato dalle prestazioni della squadra, che è apparsa impacciata, impaurita, troppo spesso schiacciata nella propria metà campo, per larghi tratti dominata anche da formazioni di caratura decisamente inferiore.

Inevitabilmente Max Allegri è finito sulla graticola, anche per via delle sue dichiarazioni post-gara che troppo spesso non convincono non solo i tifosi, ma anche gli addetti ai lavori.

Sui social, specialmente dopo la debacle interna contro il Benfica, l’hashtag #Allegriout ha praticamente spopolato anche tra coloro che fino a qualche tempo fa erano dalla parte di Acciughina.

I nomi in caso di esonero di Allegri: da Zidane a Montero

Finora la società ha deciso di non prendere provvedimenti e ha chiesto al proprio allenatore di trovare le soluzioni che fin qui sono mancate. Tuttavia, un eventuale risultato non positivo nella trasferta di Monza renderebbe la posizione di Allegri davvero molto complicata.

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Ma cosa potrebbe accadere in caso di clamoroso esonero dell’allenatore che in passato riuscì a vincere 5 scudetti di fila con i bianconeri? In queste ultime ore si sono fatti molti nomi dei tecnici che potrebbero sostituire il livornese sulla panchina della Juve già nel corso di questa stagione.

Si va dai grandi sogni, come Zidane e Tuchel, alla suggestione Pochettino, passando poi per profili più abbordabili come De Zerbi, fino ad arrivare alla soluzione interna con la promozione di Paolo Montero, attualmente alla guida dell’Under 19.

Tuttavia non si può non tenere conto di un aspetto molto importante nella storia della Juventus. La famiglia Agnelli negli ultimi 50 anni ha sempre puntato su allenatori italiani: l’unica eccezione è rappresentata da Didier Deschamps, rimasto una sola stagione nell’anno in cui i bianconeri dovettero disputare il campionato di Serie B per via delle note vicende di Calciopoli.

L’ultimo allenatore straniero della Juve in Serie A? Lo zio di Zeman

Per trovare un altro allenatore straniero bisogna risalire addirittura al periodo 1971-1974, quando alla guida della Juve venne scelto il cecoslovacco Cestmir Vycpalek, zio di Zdenek Zeman: una scelta indovinata, che consentì alla Signora di vincere due scudetti (1972 e 1973).

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Da allora in Serie A solo coach italiani per Madama: gli amatissimi Lippi, Trapattoni e Zoff, ma anche Ancelotti, Capello, Conte, Sarri, Pirlo, Del Neri, Zaccheroni, Ferrara, Maifredi, Marchesi e Ranieri.

Un “continuum” interrotto solo da Deschamps in un anno, quello della Serie B, molto complicato per la Juventus dal punto di vista societario; inoltre non va dimenticato che il coach francese è stato una colonna del centrocampo juventino qualche anno prima e pertanto conosceva molto bene l’ambiente.

La parola tradizione è sacra per Andrea Agnelli, ma serve comunque una svolta per salvare la stagione ed evitare ulteriori deficit finanziari.

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