Saman Abbas raccontò le violenze di suo padre | Le drammatiche confessioni della ragazza

Nelle carte contenute in un’ordinanza del Riesame viene fuori tutta la verità di Saman Abbas, la ragazza pakistana 18enne scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021. 

Come emerso nelle recenti intercettazioni, non sembrano ormai esserci più dubbi sul fatto che la giovane sia stata assassinata dai suoi familiari: il padre di Saman, latitante in Pakistan assieme alla madre della 18enne, ammette l’omicidio. Nell’intercettazione l’uomo chiarisce come si tratti di un delitto d’onore, dovuto al fatto che la ragazza si era innamorata di un altro ragazzo e non voleva proprio saperne di sposare l’uomo che volevano i suoi familiari, ovvero un cugino di dieci anni più vecchio di lei.

saman abbas

Nelle confessioni di Saman effettuate davanti ad un carabiniere, risalenti al 3 febbraio 2021 – la giovane era già ospite da qualche tempo di un centro protetto – viene fuori il trattamento ricevuto dalla ragazza da parte dei suoi familiari.

La 18enne era già fuggita di casa nell’estate 2019, quando decise di recarsi in Belgio con un ragazzo conosciuto in chat. All’epoca venne rintracciata dall’Interpol e quando tornò a casa venne picchiata da suo padre, Shabbar. I carabinieri e i servizi sociali intervennero per aiutare la giovane e proteggerla.

L’inferno di Saman: le continue violenze del padre 

“Anche mio cugino Rukisar era contrario alle nozze. Con mamma insistevo: ‘Dai, tu sei una mamma, lui è troppo grande per me, anche lui non vuole sposarsi con me…’. La risposta? Lei diceva che non era una decisione che spettava a me…”, le parole di Saman Abbas, che aveva deciso di chiedere aiuto ai servizi sociali di Novellara anche per le continue violenze subite da suo padre.

saman shabbar

“Le reazioni di mio padre erano violente a livello fisico. Mi picchiava. Una volta, circa cinque mesi fa, ha lanciato un coltello nella mia direzione, non ha colpito me ma il mio fratellino, ferito a una mano – raccontò Saman – Nonostante perdesse molto sangue e io avessi detto di volerlo accompagnare al Pronto soccorso, nostro padre ha detto che non era possibile e ha chiuso la porta di casa. Era presente anche mia madre che però non ha detto né fatto niente…”.

Spesso era ubriaco e mi picchiava per motivi diversi. Mi picchiava perché io volevo andare a scuola e lui era contrario”, aggiunse la 18enne, che rivelò poi che suo padre arrivò anche a cacciarla di casa. Tutto è poi precipitato quando Saman ha cominciato a vedersi sempre più spesso con Ayub Saqib, 23 anni, conosciuto su TikTok.

Saman pretende la sua libertà e vuole che suo padre Shabbar le consegni la carta d’identità, arrivando anche a denunciarlo. Quando il carabiniere le chiede se ha altro da aggiungere, la risposta della giovane è breve e precisa: “Sono disposta a tornare al centro protetto ma non in Pakistan”.

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