Coronavirus, Pregliasco avverte: “Zona rossa anche dopo il 7 gennaio. Fino a fine 2021”

Il 2020 è finito e come di consueto l’anno nuovo si apre colmo di speranze e buoni propositi. Quest’anno la speranza più grande è di liberarci finalmente dalla piaga covid-19 che tanto ci ha fatto tribolare. In una fase in cui l’avvento dei vaccini ci fa sognare il ritorno alla normalità, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, ci riporta bruscamente con i piedi per terra. Intervistato da Francesco Rigatelli per ‘La Stampa’ ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Possiamo sperare che presto si torni alla normalità o dobbiamo rimanere cauti?

“Grazie all’ impegno di tutti nei mesi scorsi sono stati raggiunti risultati importanti, ma ora la curva rallenta troppo lentamente per cui è urgente intervenire con nuove misure. Inoltre, la diffusione della variante inglese rende indispensabile velocizzare la campagna di vaccinazione.”

Non sono state sufficienti le feste in zona rossa?

“Il colore rosso è stato necessario perché a dicembre la popolazione non era abbastanza attenta. Durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino. Senza dubbio bisogna continuare in questo modo.”

Per quanto tempo ancora?

“La vaccinazione non darà risultati a breve per cui per diversi mesi, circa fino a fine 2021.”

Perché il tasso di positività è risalito al 14%?

“Le feste non hanno portato bene e la situazione sta peggiorando. Dall’ 8 dicembre, nonostante le chiusure, gli italiani si sono frequentati troppo per cui ci aspetta un gennaio con una potenziale terza ondata. Che si spera non diventi un’ ondona.”

Quando diminuiranno i decessi?

“Quando i contagi caleranno sotto 5mila, mentre ora sono oltre 22mila. Se non modifichiamo i nostri costumi ci attendono tanti altri morti.”

La distribuzione sei vaccini comporterà dei problemi?

“Non credo, AstraZeneca mi sembra avanti, per cui l’ importante è rodare la macchina statale e farsi trovare pronti. I vaccini arriveranno, fermeranno l’ infezione, ridurranno le spese sanitarie e riporteranno i turisti a viaggiare. Il vaccino è sicuro e renderlo obbligatorio sarebbe una sconfitta del buon senso. Io ho già preso la prima dose per dimostrare che faccio quello che dico.”

 

 

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