Muore di Covid a soli 19 anni: sui social sostengono che si sia suicidato

Un padre ha dovuto confermare pubblicamente che il figlio 19enne è morto di Covid dopo che sui social network si sono diffuse bugie legate al suo decesso

Un padre ha dovuto confermare ufficialmente e pubblicamente che il figlio 19enne è morto di Covid-19 dopo che sui social media sono state diffuse una serie di bugie legate al suo decesso. La segnalazione della morte di Yassin Dabeh è stata diffusa nella giornata di sabato dalla Middlesex London Health Unit come correlata alla Covid-19 confermando che, di fatto, si è trattato del decesso più giovane correlato al coronavirus nella regione. Due giorni dopo, l’ufficiale sanitario dottor Chris Mackie ha detto che l’MLHU non sarebbe stato in realtà in grado di confermarlo poiché non sarebbe stata ancora condotta un’indagine medica sulla morte del diciannovenne.

Nel corso di una conferenza stampa, nella giornata di martedì, il padre di Yassin, Ahman Dabeh, nel rispondere alle domande riguardanti la morte del figlio ha confermato che il decesso era correlato alla Covid-19. “Sono davvero sconvolto – ha poi aggiunto per bocca del suo traduttore – in merito alle false voci che si stanno diffondendo sui social secondo le quali potrebbe essere stato un suicidio”. Sottolineando che “non ha idea di come si possano diffondere voci di questo tipo quando la famiglia del ragazzo non ha nemmeno potuto essere al fianco del giovane nel vederlo lottare contro la malattia o per dargli almeno l’ultimo saluto”. Ma non solo, perchè l’intera famiglia è risultata in seguito positiva al Coronavirus e non ha nemmeno potuto partecipare al suo funerale.

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Dolori al petto e fatica a respirare poco prima della morte

Il padre ha aggiunto che il figlio non aveva patologie ma che, nei giorni precedenti la sua morte, si è lamentato di avere dolori al petto, dolori al corpo e problemi di respirazione. Nel momento del decesso, quanto è stato effettuato un prelievo, i risultati hanno confermato che il decesso era correlato alla Covid-19. L’uomo è arrivato in Canada dalla Siria nel 2016 per dare a Yassin e alla sua famiglia una vita migliore. Ha descritto il 19enne come una persona laboriosa, amorevole, gentile e compassionevole che andava molto d’accordo con i fratelli. “Era estroverso, amava stare con le persone, voleva avere una buona istruzione e una vita di successo in Canada”. Yassin ha lavorato come addetto alle pulizie presso Middlesex Terrace, una casa di cura divenuta focolaio di Covid il 23 dicembre e qui il figlio sarebbe stato contagiato. Dabeh ha spiegato che sono ancora tutti sconvolti poichè tutti sono stati contagiati e la moglie è stata ricoverata già tre volte.

 

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