Terroristi potrebbero usare un virus simile al Covid per scatenare una nuova pandemia

Secondo un report del Colonnello Hamish, l’attuale pandemia avrebbe fornito ai terroristi una dimostrazione della letalità delle armi chimiche.

Più di un anno dopo l’esplosione della pandemia di Covid-19, il mondo intero si trova ancora a doversi confrontare con i danni sociali, economici e con un nuovo aumento dei contagi proprio in queste settimane. Attualmente il bilancio della pandemia è già di 2,65 milioni di morti in tutto il mondo su 120 milioni di casi riscontrati. Numeri terribili che purtroppo sono destinati a continuare a crescere nel corso dei prossimi mesi. Attualmente, infatti, la campagna vaccinale sta procedendo a rilento in gran parte del mondo e non ci sono certezze su quando sarà possibile raggiungere la tanto agognata immunità di gregge.

Uno dei Paesi che sembra aver trovato il modo di arginare i contagi dopo mesi difficili ed un lockdown molto severo nel periodo natalizio è la Gran Bretagna. Il Paese d’oltremanica sembra inoltre essere uno di quelli in cui la campagna vaccinale procede in maniera maggiormente spedita. Intanto il dipartimento di difesa del Regno Unito sta valutando i rischi di un possibile attacco chimico proprio analizzando i danni causati dall’attuale pandemia.

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I terroristi potrebbero attuare un attacco con un virus simile al Covid?

Il report sulle criticità del Paese in caso di un eventuale attacco con armi chimiche è ancora al vaglio e potrebbe essere ultimato nei prossimi giorni. Intanto il colonello Hamish, esperto proprio in armi chimiche allerta la popolazione ed il governo del rischio di un possibile attacco virale dopo la pandemia di Covid-19. Secondo lui, infatti: “Sebbene non sia stato quasi certamente considerato come un’arma, la diffusione del Covid-19 ha funto da dimostrazione di quanto potrebbe essere dannoso un attacco con armi chimiche sia ai terroristi, sia a Russia e Cina”.

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Per Hamish le armi biologiche sono una minaccia più grande di quelle tradizionali, motivo per cui si augura che: “I politici non stiano dando priorità a bombe e proiettili visto che gli agenti patogeni attualmente rappresentano un rischio più reale per la vita dei britannici”. Insomma al momento non c’è alcun rischio imminente di attacco biologico da parte dei terroristi, ma l’attuale situazione ha fornito a tutti un esempio di quanto potrebbe essere devastante un’azione terroristica portata a termine con armi chimiche.

 

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