Covid, cosa accadrà dopo il 6 aprile: scuole, zone e misure fino ai primi di maggio

Il governo sta lavorando al decreto legge che sostituirà quello in scadenza il 6 aprile: quali saranno le novità fino ai primi di maggio sulle restrizioni Covid?

Gli italiani hanno ormai metabolizzato il nuovo periodo di restrizioni stabilito dal neo governo Draghi per il mese di marzo e le festività pasquali. Con i nuovi criteri di analisi della curva epidemiologica, ritoccati verso il basso per dare una stretta alla diffusione del Covid-19 e delle sue varianti, tutto il Paese si trova diviso in zone rosse e arancioni e dunque si trova in uno stato di semi-lockdown. Inoltre il prossimo fine settimana, quello di Pasqua, tutte le regioni saranno poste in zona rossa per evitare assembramenti nei giorni festivi.

Le regole stabilite dal primo decreto legge del governo draghi sulla gestione della crisi sanitaria scadranno il prossimo 6 aprile e sono in molti gli italiani che si chiedono quali saranno i cambiamenti apportati dal prossimo decreto. Anche perché negli ultimi giorni la curva dei contagi sembra in lieve flessione e questo potrebbe permettere ad alcune regioni di passare dalla zona rossa a quella arancione. In pole ci sono Lombardia e Lazio, le quali già dal monitoraggio di questo venerdì sperano di ricevere maggiori libertà. Tuttavia il numero dei morti è ancora alto e la situazione non lascia del tutto tranquilli.

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Covid, cosa potrebbe cambiare in Italia dopo il 6 aprile?

Cambio di fascia di rischio delle regioni a parte, cosa potrebbe cambiare dopo le festività di Pasqua? Difficile che il governo modifichi i criteri di inserimento nelle fasce di rischio, almeno per il prossimo mese. Il motivo è che ancora l’andamento della curva non lascia tranquilli e gli ospedali sono sotto pressione. Possibile che si decida di istituire la zona rossa nazionale anche per il fine settimana del 25 aprile e quello dell’1 maggio.

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C’è qualche possibilità che il governo permetta il ritorno a scuola dei bambini fino alla prima media anche nelle zone rosse. Una richiesta che è emersa in più occasioni in questi mesi sia per il bene degli studenti più giovani sia per permettere alle madri di tornare a lavorare a tempo pieno. Difficile, invece, che si concedano le aperture notturne di locali e ristoranti, di palestre, piscine e centri sportivi ed anche quella di teatri e cinema. Qualcosa, in tal senso, dovrebbe cambiare a partire dal mese di maggio, quando i vaccinati saranno molti di più e l’arrivo della bella stagione potrebbe aiutare, come lo scorso anno, ad assistere ad una diminuzione dei casi.

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