Si è sciolto l’A-68, l’iceberg grande “come la Liguria”. USA e Cina pronte a collaborare per il clima

Sta facendo notizia lo scioglimento definitivo dell’A-68, l’iceberg più grande al mondo. 

Fortunatamente lo sbriciolamento dell’enorme massa di ghiaccio dovrebbe avere un impatto termico meno problematico rispetto a quanto previsto inizialmente dagli esperti. Tuttavia, non dovrebbero verificarsi stravolgimenti ambientali a causa dei pezzi estremamente piccoli in cui si è “suddiviso” l’A-68A, il suo frammento più grande.

Tutto era cominciato nel 2017, quando dalla piattaforma Larsen-C situata in Antartide si era staccata una massa di ghiaccio gigantesca, grande quasi quanto la Liguria o il Lussemburgo. Dopo un iniziale fase di stallo, l’A-68A ha cominciato a muoversi, giungendo fino in mare aperto nel 2020 e allarmando la comunità scientifica.

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Il pericolo era infatti che la straordinaria biodiversità della Georgia del Sud, l’isola britannica che si trova nell’Atlantico meridionale, fosse messa a serio rischio dall’arrivo del gigantesco iceberg, che “puntava” proprio in direzione dell’isola. L’eventuale distruzione della fauna di fitoplancton, spugne e molluschi e krill avrebbe rappresentato un disastro non tanto per le balene (che possono cercare cibo in mare aperto, ndr) ma principalmente per foche e pinguini.

Cambiamento climatico, USA e Cina pronte a collaborare

Lo scioglimento dell’iceberg è stato quindi salutato con un sospiro di sollievo, anche se il calo delle temperature intorno all’isola dovrà essere monitorato per capire se ci saranno delle conseguenze, come riportato anche dal “Messaggero”.

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Nel frattempo, sul piano ambientale giungono buone notizie. Nonostante i rapporti non idilliaci (anzi), gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo per un percorso comune che porti ad affrontare il cambiamento climatico globale, anche aumentando i tagli delle emissioni entro questo decennio (un obiettivo chiave dell’amministrazione Biden).

Nel documento, si sottolinea come i due Paesi potrebbero collaborare per abbandonare il finanziamento delle fonti energetiche da combustibili fossili e spostarsi quindi verso l’energia pulita.

 

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