Esploratore rimane bloccato sotto un masso ma riesce a sopravvivere bevendo la propria urina

Aron Ralston è un esploratore che è rimasto bloccato per ben cinque giorni dopo che un masso è caduto sul suo braccio a seguito di un incidente mentre si trovava a praticare del torrentismo (rifacendoci a Wikipedia: sport acquatico che consiste nella discesa di strette gole percorse da piccoli corsi d’acqua, tipicamente torrenti con buona portata d’acqua).

Si era rassegnato a morire in quel modo, tanto da scrivere RIP sulla roccia, ma poi si è accorto che avrebbe potuto sopravvivere… in un modo alquanto estremo.

Tutto sembrava ormai perduto

Aron Ralston sembrava aver perso completamente la speranza, ma improvvisamente ha un’illuminazione. Con un piccolo attrezzo dalla punta affilata ha iniziato ad amputarsi il braccio da solo, dove era caduto il grosso masso che lo teneva imprigionato e che lo stava conducendo a una morte lenta e faticosa.

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L’esploratore era bloccato a centinaia di metri sottoterra e a ben 25 chilometri dalla strada abitata più vicina. E la paura era tanta, visto che nessuno sapeva che lui si trovava in quel momento lì. Da mangiare aveva solo due burritos, qualche caramella e una bottiglia d’acqua. Provviste che sono subito terminate.

L’arrivo della speranza

Delirante a causa della disidratazione, è arrivato persino a bere la sua propria urina pur di non morire. Poi ha cominciato lentamente a liberare il braccio tagliando la carne e poi scavando nelle ossa. A quanto pare, a dare la speranza al giovane esploratore è stato un sogno avuto nella semi-incoscienza di una notte: aveva visto se stesso con un braccio amputato per metà giocare con un piccolo bambino.

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“Il forte desiderio, l’euforia di un futuro diverso sono arrivate improvvisamente nel profondo della mia anima”, avrebbe dichiarato. “È così che ho fatto fronte al dolore. Avevo una fortissima voglia di passare all’azione e uscire da lì dentro”.

Passato e futuro

In realtà, l’uomo aveva già avuto un incidente, a causa di una slavina che aveva coinvolto lui e altri esploratori. Succede nel 2003, quando dopo aver mollato una carriera da ingegnere che non faceva per lui, Aron Ralston aveva deciso di inseguire il suo sogno e di andare a il Denali in Alaska, la cima più alta dell’America Settentrionale.

Adesso, Aron Ralston è un uomo felice. Si è sposato e ha avuto due bambini. Sarà che nella semi-incoscienza abbia avuto una visione dal futuro?

E indovinate: continua anche ad arrampicarsi con il suo braccio bionico!

 

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