“Omosessuali degenerati”: che attacco contro i Maneskin

La vittoria all’Eurovision 2021 della rock band italiana Maneskin ha suscitato diverse polemiche su una presunta assunzione di cocaina in diretta da parte del cantante Damiano, rivelatasi poi una bufala (negativo anche il test anti-droga del frontman). 

Ma gli attacchi nei confronti del gruppo vincitore anche dell’ultimo Sanremo non finiscono qui. La tv bielorussa CTV ha commentato il successo dei Maneskin all’Eurovision 2021 con parole davvero molto pesanti.

LEGGI ANCHE => Damiano dei Maneskin ha pippato cocaina in diretta: le immagini dell’assurdo equivoco

“Un bestiario dei pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di Aids. Per fortuna non l’hanno trasmesso in Bielorussia”, le parole usate dalla televisione bielorussa, riportate anche da diverse testate. I Maneskin sono stati poi definiti “la distruzione di tutto ciò che è umano”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da ?❤️? (@supolka.italia)

A pronunciare queste parole è stato Grigory Azarenok, volto noto della tv di stato CTV e tra i simboli della dittatura del presidente bielorusso, Aljaksandr Lukašėnka. Come riporta anche Fanpage, l’intento della trasmissione è proprio quello di aggredire tutto ciò che viene ritenuto “perversione”, con l’obiettivo di convincere i giovani ad arruolarsi nell’esercito.

“Perversioni fuori di testa, preferiamo la dittatura”

“Il mondo moderno della democrazia e del progresso sta avanzando con successo verso la demenza totale, verso le perversioni fuori di testa, verso gli individui in tanga, verso la distruzione di tutto ciò che è umano”, afferma Azarenok nella puntata andata in onda domenica 23 maggio.

LEGGI ANCHE => Francesi “Zitti e buoni”: Maneskin negativi al test antidroga

“Dobbiamo separarci da tale progresso – prosegue il giornalista – dalla cortina di ferro, preferiamo la dittatura. Tutto il mondo sprofonderà nell’abisso ma la Bielorussia rimarrà un’isola della libertà”.

Azarenok, nato nel 1995, viene esaltato dai seguaci del dittatore bielorusso, mentre per l’opposizione non è altro che un complice del regime di Lukašėnka.

 

Impostazioni privacy