Dad addio: le parole del ministro dell’Istruzione e il protocollo in caso di contagi

La didattica a distanza non sarà più l’attività predominante in questo nuovo anno scolastico. 

Lo assicura il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista rilasciata a Corrado Zunino del quotidiano “La Repubblica”. Tra le novità dell’anno scolastico 2021-2022 va sottolineato il rientro in classe senza distanziamento, corroborato anche dai confortanti dati sulle vaccinazioni che riguardano il mondo della scuola.

“Il personale scolastico che è entrato nel ciclo vaccinale è al 93 per cento, e a questi dobbiamo aggiungere coloro che non possono sottoporsi all’iniezione – sottolinea Bianchi – Sono molto incoraggianti, poi, i dati sugli studenti: due terzi, nella coorte 12-19 anni, sono alla prima dose. Tra i 16 e i 19 anni saliamo sopra il 70 per cento. Le scuole saranno sicure”.

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Ma l’altro aspetto molto interessante è quello che fa riferimento ai protocolli da adottare nel caso si verifichino contagi all’interno di un istituto o solo in una classe. “E’ scritto chiaramente nel decreto del 6 agosto, il 111: se in un istituto si certifica un focolaio, si isola l’istituto. Se il contagio è in una classe, si isola la classe”, chiarisce il ministro dell’Istruzione.

Via la mascherina nelle classi con tutti vaccinati?

Bianchi precisa quindi che “non vedremo più intere regioni con i plessi chiusi per il Covid”, aggiungendo come sia stato scelto “un approccio strutturale” proprio per “non tornare più in Dad”.

Per quanto riguarda invece la mascherina, nelle classi dove sono tutti vaccinati si sta ragionando sulla possibilità di non utilizzarla: “Lavoriamo per una nuova normalità e daremo segnali importanti in questo senso – afferma Bianchi – Partiamo con l’anno scolastico e poi lo faremo, stiamo lavorando alle linee guida”.

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Infine il ministro si rivolge anche ai docenti no vax e ai genitori contrari all’esibizione del Green Pass per entrare a scuola: “Chiedo di avere fiducia nella scienza e di agire pensando anche al benessere dell’intera comunità”.

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