Attacco hacker alla Siae: cosa sta succedendo?

L’ultimo assalto degli hacker ha preso di mira la SIAE, la società che gestisce i diritti degli artisti del mondo dello spettacolo e della cultura.

Stando a quanto affermato dall’AGI, si tratterebbe di un ransomware che avrebbe causato la paralisi del sistema informatico della SIAE.

Un’intrusione già nota alla Società Italiana degli Autori e degli Editori, che ha già provveduto ad informare la polizia postale e il garante della Privacy, in modo tale da tutelare i dati di tutti gli iscritti alla piattaforma.

Al momento è difficile capire la quantità del danno provocato dal ransomware, dato che sono ancora in corso le indagini. Tuttavia, come sottolinea l’AGI, il databreach (ovvero la fuga e la pubblicazione dei dati) riguarderebbe all’incirca 60 GB di dati degli iscritti alla SIAE, già pubblicati sul dark web.

LEGGI ANCHE => “Aggiornate immediatamente l’iPhone”: l’allerta di Apple. Cosa sta succedendo?

Tra i dati trafugati ci sarebbero documenti di identità, iban e dati sensibili vari, riconoscimenti di opere e altro ancora.

Sempre come affermato dalla SIAE, sembra che gli hacker abbiano anche avanzato una richiesta di riscatto alla società in Bitcoin (la famosa criptovaluta, ndr). Richiesta che è stata rispedita al mittente, dato che la SIAE ha già fatto sapere all’AGI che non verrà pagato alcun riscatto.

Attacco hacker alla SIAE, l’ironia degli utenti su Twitter 

La notizia dell’attacco hacker alla SIAE è diventata di tendenza anche su Twitter. Non mancano i commenti ironici da parte di chi non ha molta simpatia per la Società Italiana degli Autori e degli Editori.

LEGGI ANCHE => “Il mio account è in mano ai turchi”: Emanuela Folliero denuncia gli hacker su Twitter

La #SIAE, per un attacco hacker, è sotto ricatto: per uscirne dovrà pagare e basta, senza un perché. Ah, il karma”, scrive Francesco. 

Il commento di Mezza Segovia è dello stesso tenore: “Attacco hacker alla Siae, esfiltrati dati per i quali è stato richiesto un riscatto. La Siae: Ehi, ci rubano il mestiere!“. 

Impostazioni privacy