Dagli abusi sessuali alla zoofilia: terribili accuse ad Hugh Hefner. Ma c’è chi lo difende

La docuserie-denuncia, uscita negli States lo scorso 24 gennaio, sta destando scalpore per le gravissime accuse mosse nei confronti del patron di Playboy. Ma nel frattempo c’è chi lo difende: la voce fuori dal coro di Brande Roderick, ex coniglietta

Da sempre oggetto di critiche e analisi di ogni genere, la vita di Hugh Hefner, l’editore e fondatore di Playboy, torna al centro di un forte dibattito, forse il più animato di sempre.

Documentari, podcast e libri hanno tentato di tirare le redini su quella che è stata l’eredità di Hefner, deceduto nel 2017 a 91 anni, ma l’ultimo è un vero e proprio dardo avvelenato al cuore simbolico del mondo playboy.

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Da Getty Images

Stiamo parlando di “Secrets of Playboy”, la docuserie di denuncia diretta da Alexandra Dean nella quale testimonianze dirette e interviste a brucia pelo si intersecano dando vita al peggior ritratto mai esistito del patron della sexy-magione.

Denunce, più che discredito, che muovono accuse a dir poco gravi: dagli abusi psicologici alle molestie sessuali con e senza animali e l’obbligo di consumare droghe, il quadro che emerge dalla serie è a dir poco sconcertante.

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Le interviste ad ex conigliette, collaboratori e abitué della magion-playboy ricostruiscono un’immagine da brivido dei festini e di quanto accadeva nella villa di Hefner, suscitando clamore in tutto il mondo.

Dagli abusi sessuali su minorenni drogate al sesso con gli animali: le gravissime accuse ad Hugh Hefner

Nel documentario sono variegate quanto gravi le accuse mosse nei confronti del fondatore di Playboy, fino ad oggi idolo e punto di riferimento per tantissimi.

Il magnate è stato accusato, come riporta Dagospia traducendo un articolo del New York Post, di aver “fondato il suo impero sessuale sulle spalle di donne vulnerabili”.

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Da Getty Images

Sondra Theodore, una delle ex fidanzate di Hefner, lo ha definito “un predatore” che raggirava giovani donne che, una volta entrate nella Playboy Mansion, uscivano cambiate. “Spente dentro”, per la precisione.

La Theodore aveva 19 anni quando iniziò a frequentare Hefner che, ai tempi, aveva 50 anni.

“Ha distorto la mia mente facendomi pensare che la sua vita fosse normale” ha sentenziato l’ex modella.-Mi ha fatto conoscere le droghe. Non avevo mai bevuto né mi ero mai drogata prima di andare alla Playboy Mansion. La prima notte che ho passato lì mi hanno dato dello champagne, la droga è arrivata dopo, ero minorenne“.

Secondo quanto riportato dalla modella, Hefner somministrava alle ragazze un mix di droghe che definiva lui stesso “allarga gambe”: cocaina e metaqualone.

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Il consumo di tali sostanze avrebbe aiutato la ragazza ad affrontare 5 orge settimanali, e a soddisfare ciò che Hefner le ordinava di fare quando le imponeva rapporti sessuali con altri uomini e donne mentre lui praticava voyeurismo.

E poi un racconto alquanto grottesco. La Theodore avrebbe colto l’editore della nota rivista sessuale in flagrante mentre abusava sessualmente il suo cane: “L’ho visto con il mio cane e gli ho detto: ‘Cosa stai facendo?’ Sono rimasta scioccata. Mi ha lasciato intendere che fosse solo una cosa una tantum, che stesse scherzando. Ma non l’ho mai più lasciato solo con il mio cane”.

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Sempre riguardo questo tema un’accusa peggiore proviene dall’ex coniglietta
PJ Masten, che racconta quando fu costretta ad assistere a una scena nella quale Hefner obbligò Linda Lovelace a eseguire una fellatio ad un pastore tedesco:

“Tutti i ragazzi stavano ridendo quando Linda è scesa dalla limousine”, ha detto la Masten. “Era ubriaca e drogata… L’hanno incasinata così tanto che le hanno fatto fare sesso orale a un pastore tedesco. Vuoi parlare di depravazione? Questo è spregevole”.

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Da Getty Images

Non tutti, però, sono della stessa opinione. Una voce su tutte è emersa fuori dal coro: Brande Roderick, modella ed ex coniglietta che con il patron di Playboy ha lavorato per anni.

A difendere Hefner una voce fuori dal coro: parla un ex coniglietta amica del miliardario

La Roderick, amica dell’editore miliardario, ha difeso quest’ultimo a spada tratta, muovendo accuse nei confronti delle ex conigliette e collaboratori che, a suo dire, starebbero screditando il fondatore della rivista solo per avere “15 minuti di celebrità”. E non solo.

Come riportato da PageSix, Brande Roderick ha deciso di spendersi in prima persona per difendere Hefner dalle gravissime accuse che vengono mosse nella docu-serie.

Intervistata nel programma ‘Banfield’, trasmesso dall’emittente statunitense NewsNation, la modella ha preso senza mezzi termini le parti del patron di Playboy:

“Hef era una persona meravigliosa” – ha esordito l’ex coniglietta – “Ho imparato tanto da lui. Le ragazze erano lì di loro spontanea volontà: nessuno gli puntava una pistola alla testa.”

Dall’alto lato della barricata Sondra Theodore, una delle ex fidanzate di Hefner. L’ex modella ha riferito le modalità con cui il miliardario organizzava questi “big party” nella sua mansione.

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Sondra Theodore e Hugh Hefner

Nello specifico a destare scalpore il fatto che Hefner inviasse i suoi assistenti lungo Sunset Boulevard in cerca di giovani e belle ragazze che potessero prender parte alle feste.

Una volta giunte lì, ad attenderle c’erano alcolici e, infine, venivano portate nella famigerata “grotta” sotterranea dove si svolgevano i festini.

Accuse a cui la Roderick ha risposto:

“Stanno parlando di uomini che depredano queste ragazze, e che ne dici delle ragazze che depredano questi uomini ricchi?”. E ha poi aggiunto: “Stanno parlando di andare a Sunset Boulevard a prendere le ragazze? Mi stai prendendo in giro, è ridicolo. È naturale. È quello che fanno le persone: escono (e incontrano altre persone)”.

L’ex coniglietta non ha in alcun modo lesinato critiche ancor più forti nei confronti delle ex colleghe che hanno deciso di denunciare:

“Alcune donne fanno coming out perché hanno un libro in uscita (o) vogliono altri 15 minuti di fama… E farlo ora è disgustoso. Perché non hanno parlato negli altri documentari, quelli girati mentre era in vita? Lui non era così”.

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