Ancora grane per Harry, rischia di perdere un altro titolo: lo salva la Regina?

La regina non sembra molto favorevole alla rimozione del principe Harry dalla carica di consigliere di stato.

Come ricorda il Daily Star Online, i Consiglieri di Stato – composti dal coniuge del sovrano e dalle quattro persone in linea di successione al trono che hanno più di 21 anni e vivono nel Regno Unito – rappresentano i membri dell’istituzione reale chiamati ad intervenire al posto della regina nel caso la sovrana fosse impossibilitata a svolgere le sue funzioni.

regina harry

Di recente si è parlato della possibile rimozione del principe Andrea in seguito alle accuse di abuso sessuale mosse nei suoi confronti da Virginia Giuffre; ora un documento informativo parlamentare suggerisce che anche Harry potrebbe essere rimosso perché non vive più nel Regno Unito.

Ne abbiamo scritto solo ieri e in tal senso vi suggeriamo di leggere il post in merito, nel link che vi proponiamo di seguito.

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Come noto, il Duca di Sussex si è trasferito in California con sua moglie, Meghan Markle, da circa due anni.

Tuttavia, parlando al podcast Palace Confidential, la giornalista del Daily Mail, Rebecca English, spiega come questo scenario (che vorrebbe il secondogenito del Principe Carlo e Lady D rimosso dalla carica di consigliere di stato) non possa andare affatto bene alla regina Elisabetta II.

Harry rimosso e Andrea no? “Le persone non capirebbero”

“Essere legalmente rimosso come consigliere di stato potrebbe essere un affronto molto pesante – spiega l’esperta reale – Nessuno pensa che la regina voglia inimicarsi in questo modo suo nipote”.

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Il biografo reale Robert Hardman – dal canto suo – ha sottolineato che la rimozione di Harry come consigliere di stato e il contemporaneo mantenimento del principe Andrea nell’istituzione scatenerebbe molte polemiche, considerando frattanto la gravità delle accuse nei confronti di Andrew (ancora nel bel mezzo delle bagarre giudiziarie).

Il processo di rimozione di un Consigliere di Stato richiede comunque l’approvazione del Parlamento: pertanto, lo stesso Hardman ha precisato come la questione non dipenda esclusivamente dalla regina.

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